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Irresistibile attrazione leghista per intellettuali della Magna Grecia:Mellone al posto di De Santis


Angelo Mellone

Nella RaiUno sempre più verde s'è aperta la resa dei conti. Ormai le "cappellate" della direttora Teresa De Santis, passata dalla contiguità di Sanremo - dove le polemiche si sono sprecate - all'imbarcata di esterni pro Lega e all'ammissione che il suo editore è il governo, ha creato rotture così forti da scuotere non solo viale Mazzini. I bene informati dicono che il "coming out" sull'amore leghista della De Santis abbia fatto infuriare il vice premier Matteo Salvini, al punto che avrebbe detto ai più vicini: "Basta, io con questa non ci parlo più". Che tradotto potrebbe voler dire "la caccio". Insomma, la direttrice di RaiUno avrebbe le ore contate alla guida delle rete ammiraglia. Con un sospiro di sollievo per quegli autori storici già decapitati e per quelli che stanno in cima alla lista di proscrizione stile Stalin di ritorno dalla Crimea.


E quel "la caccio" oggi è più che mai profetico. Vi ricordate chi disse a Silvio Berlusconi davanti alla platea del congresso: "Che fai? Mi cacci?". Ebbene sì, Gianfranco Fini, il leader di An finito nello scandalo della svendita della casa di Montecarlo e a processo con i Tulliani. E cosa c'entra Fini, sparito al momento dalla scena politica, con il successore in pole position della De Santis? C'entra perché il nome del designato futuro nuovo direttore di RaiUno sussurrato nei corridoi di Viale Mazzini è quello di Angelo Mellone, un finiamo doc che al leader di An deve quasi tutto. Mellone, in Rai, venne beneficato da Fini, che all'epoca era presidente della Camera, e che per il tramite di Mauro Masi impose a Mauro Mazza proprio Mellone come conduttore di RaiUno. Da quel momento la sua carriera ebbe un'ascesa, ma quando si prospettò all'orizzonte la "caduta" di Fini Mellone si rese conto che aveva bisogno di un'ulteriore protezione e virò sulla fronda di Giorgia Meloni, grazie all'amicizia con il consigliere di amministrazione Rai Giampaolo Rossi. Sarebbe lui l'artefice di questa operazione sotterranea per sostituire la De Santis con Mellone, che nel frattempo da finiamo si è scoperto leghista. O 5 stelle? Sicuramente poco "nordico", visto che lo stesso Mellone ama definirsi un intellettuale della Magna Grecia. Ma possibile che nella Lega Nord ora vada così di moda il Sud?


di Michelle Ranieri

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