Klaus Ladinser, membro del Comitato scientifico dell’Istituto Milton Friedman, consulente e già vicesindaco di Bolzano, in una nota afferma che «l'incenerimento è normalità nei Paesi del Mitteleuropa come la Svizzera (lo utilizza per il 90% del fabbisogno nazionale), la Germania (50%) e l’Austria (60%), e dovrebbe esserlo anche qui da noi. La problematica sullo smaltimento dei rifiuti è infatti endemica allo sviluppo dell’umanità e in futuro non potrà essere ignorata né tantomeno trattata con superficialità. Il tema dello smaltimento dei rifiuti speciali, industriali ed urbani non è e non può più essere considerato un tema ideologico, come lo era negli anni '70. Al tempo gli inceneritori di prima generazione presentavano pesanti criticità, come la presenza di fumi tossici o comunque non filtrati che l’avanzamento della tecnologia ha completamente superato. Oggi il tema dello smaltimento è diventato un mero tema logistico, stante la difficoltà a individuare aree in cui realizzare tali strutture».
Ladinsler ricorda infatti che «ogni comune d'Italia si oppone infatti alla costruzione di termovalorizzatori sul proprio territorio per non dover subire da un lato lo smaltimento, la logistica del trasporto ed anche il trattamento dei rifiuti di grandi quantità da zone fuori da un perimetro di vicinanza; dall’altro per evitare le immancabili proteste di residenti preoccupati».
«Esistono però delle alternative che per noi rappresenterebbero un valido compromesso tra le esigenze dei territori e le preoccupazioni degli amministratori e dei cittadini», prosegue il membro del Comitato scientifico dell’Istituto Milton Friedman. «Si tratta di impianti mobili a capacità ridotta che garantiscono una qualità di trattamento dei fumi ad elevatissimo livello, oltre a una lavorazione facile e non perdurante nel tempo. Come ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini infatti, di questa tipologia di installazioni se ne potrebbe collocare davvero uno per provincia italiana, poiché si tratta di impianti del futuro che permetterebbero una lavorazione non impattante sul territorio coinvolto. Nei centri storici di Copenaghen e Vienna sono già stati sperimentati questo tipo di strutture con risultati sorprendenti. La sfida per una società moderna e performante in questo ambito dovrebbe proprio consistere nella possibilità che i rifiuti prodotti possano essere trattati con il più grande rispetto per la natura e per l’ambiente; e non che vengano semplicemente trasportati da un posto all’altro come avviene in molte parti d’Italia».
«Questa è una strada», conclude Klaus Ladinser: «Abbiamo messo il tema dello smaltimento dei rifiuti al centro del dibattito del nostro Comitato scientifico e a breve presenteremo una ricerca approfondita sulle problematiche ambientali e le prospettive per la soluzione del problema dello smaltimento, coinvolgendo proprio queste aziende moderne e innovative».
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