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Jupiter: «Con lo scorpione tutto quello che è andato è morto, anche il Covid»


Rino Jupiter, uno degli astrologi più noti della televisione, conosciuto non solo in Italia, ma in tutto il mondo, in un’intervista a Spraynews, spiega come l’ingresso nel segno dello scorpione, a suo parere, porta definitivamente verso l’uscita dal periodo buio caratterizzato dalla pandemia.


Ieri siamo entrati nel segno dello scorpione. Cosa accadrà?


«E’ un mese particolare perché abbiamo il 31 ottobre, che è la notte di Halloween, festa celtica che non a caso cade nel pieno periodo dello scorpione. In quell’occasione, infatti, succedeva che i morti vicino alle loro tombe andavano a visitare le case e la gente usciva dalle abitazioni, andava ad accendere i falò, beveva vino e faceva l’amore. Cosa significa ciò? Stiamo parlando di elementi tutti legati a questo segno: la morte, i cambiamenti, il sesso, l’abbondanza, le forme materiali ma anche spirituali. Gli spiriti, gli elementi legati alla ricorrenza del 2 novembre, sono cose che nello scorpione prendono forma e forza. In tale periodo, infatti, si muore e si rinasce. Ognuno di noi, quindi, deve meditare sulle cose che ha fatto, deve effettuare scelte giuste. Quando finisce un ciclo di vita, come in questo caso che poi si rinasce nel sagittario, pertanto, si riflette sul passato per poi muoversi di conseguenza».


Quali sono i segni che in questo periodo possono ritenersi maggiormente fortunati?


«Quanto detto in precedenza, accade a tutti i segni. Ci sono poi alcuni che ascoltano di più e altri meno. Quelli di acqua, scorpione, cancro, pesci, qualche segno di terra, come il toro, sono più sollecitati ovvero godranno a pieno di queste sensazioni e quindi più che favoriti saranno quelli che ascolteranno di più. Magari qualche altro segno, quale potrebbe essere il leone, l’acquario, in questo periodo soffriranno un po'. I segni di aria, invece, gemelli e bilancia, non vengono toccati da tale energia, in quanto hanno un modo di fare diverso».


Ha parlato di rinascita, può essere utilizzata questa parola per indicare finalmente una nuova fase dopo il buio della pandemia?


«Il momento racchiude due anni infelici e si spera che con il nuovo passaggio scorpionico, nel sagittario, nella rinascita, tutto ciò che è andato è morto e su quelle esperienze negative dobbiamo costruire qualcosa di positivo per fare in modo che quanto successo non venga perduto per sempre. Dobbiamo, comunque, rimboccarci le maniche, andare avanti. Invito tutti, però, ad avere maggiore consapevolezza su quello che sta succedendo. Non voglio andare oltre, ma bisogna essere molto attenti rispetto alle cose che stanno accadendo in genere e non stare lì solo ad ascoltare. E’ indispensabile reagire. Di ingiustizie ce ne sono tante e in questi momenti la presenza si deve alzare».


Cosa succederà per quanto riguarda l’amore?


«Lo scorpione porta sesso perché sappiamo che è la base dell’amore. Si può dire tutto, ma l’attrazione materiale è importante. Diciamo che è il motore che tiene in moto tutto e questo periodo, come dicevo in precedenza, già ai tempi dei celti, si andava sulle montagne, si accendeva il fuoco e si faceva l’amore. Molte coppie, pertanto, anche se sono scoppiate, ovvero laddove ci sono delle rotture, in questo periodo avranno i loro momenti fisici. Non sono da escludere ritorni di vecchie fiamme. Stiamo parlando, quindi, di un periodo molto propenso alla sessualità a trecentosessanta gradi».


Lei è un appassionato di cinema. Siamo nel pieno della Festa del Cinema di Roma. Può essere il momento degli artisti, per chi ha qualcosa da dire?


«Ho notato che anche nell’arte, per il fatto che sono stati chiusi i teatri e i cinema per due anni, ha scatenato un qualcosa. Tutte le situazioni artistiche sono state penalizzate e quindi sono morte delle cose che adesso devono rinascere. Sto vedendo in giro, pertanto, che c’è una nuova consapevolezza, anche nello scambiare i modi di fare arte. Il periodo deve portare gli attori, i registi, ma anche i cantanti, a mettere in risalto l’aspetto quantico, ovvero quello essenziale dell’arte. Chi guarda un film oppure va a teatro deve ricevere un messaggio importante che ci deve far capire la vita che stiamo vivendo e come superarla. Questo dovrebbe essere il nuovo indirizzo per quanto riguarda l’arte. Quella antica in un certo senso è stata un po' distrutta e ciò non è avvenuto a caso, per il Covid, ma nulla è per caso e dunque anche in questo ambito occorre una diversa consapevolezza».


Serve, quindi, ripartire dal passato, dai grandi maestri, per costruire il futuro?


«Tutto quello che è stato fatto, deve essere rivisitato, cioè la storia va riscritta. Tutti i registi del passato, per quanto riguarda il cinema, vanno rivisitati e se ci sono stati messaggi importanti vanno riscritti e aggiornati, considerando la situazione moderna che è cambiata. Prima lo spettatore era passivo, oggi c’è invece l’iperattività. L’attore prima lo si vedeva solo sullo schermo. Oggi ci puoi parlare. Grazie ai social c’è una costante interazione. E’ importante, pertanto, cambiare il modo di fare arte. Adoro, per esempio, Battiato, che adesso sto riascoltando con la nuova consapevolezza a cui facevo prima riferimento e sento proprio che nei suoi testi rivivo determinate emozioni, situazioni, ambienti. Questa è la chiave nuova, il cambiamento per coinvolgere un pubblico più esigente e partecipe».


Negli ultimi mesi, spesso gli astrologi sono stati vittime di attacchi. Basti pensare a chi ha fatto previsioni sul Covid. Addirittura sono stati accusati di creare tensione. Chi si dedica a tale sapere è giusto, che sia vittima di una certa opinione pubblica?


«L’astrologia è molto ampia. Chi la studia e lo fa in modo serio sa benissimo che è una materia che non nasce solo come previsione, ma è un po' tutto quello che noi viviamo perché abbiamo i quattro elementi, aria, acqua, terra, fuoco, le stagioni, i punti cardinali, tutto quello che succede in chiave astrologica. Quando è iniziato il Covid c’era una congiunzione particolare che era Plutone, Saturno e Giove in Capricorno e la stessa cento anni fa portò la spagnola e qualche secolo fa la peste. Non sono gli astri, quindi, che generano questo tipo di cose, ma sono solo degli indicatori. L’astrologia è un’antica codifica, che ha più dodicimila anni, che ci permette di capire quello che in qualche modo potrebbe accadere sotto un determinato profilo. A volte, come tutto, poi, viene condizionato, travisato. Sono state colpite, infatti, tante forme di espressione artistica. Quando faccio l’oroscopo, interpreto come un cantante fa con una canzone, un attore con una parte e se sono bravo darò delle emozioni, dei segnali, dei codici, dei consigli a chi mi ascolta. A questo serve l’astrologia. Si sa, comunque, che ci sono sempre gli alti e bassi ed è una materia molto amata, ma allo stesso tempo colpita. Fa parte del gioco».


Di Edoardo Sirignano

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