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L’allevamento dei grilli diventa un business



Con i grilli si può fare business. L’idea è venuta a due imprenditori piemontesi, Silvia Giacosa, della Molino Fratelli Chiavazza (CN), e Giancarlo Lovera, titolare di Caseificio Pezzana (TO), che insieme a Fulvio Brena, consulente aziendale esperto nel settore energetico, e a Fabio Carli, appassionato di “terraristica” (allevamento di animali esotici), hanno dato vita ad Italian Cricket Farm, la prima, la più grande e la più tecnologica entomo-farm d'Italia, specializzata nell’allevamento dei grilli.


Al momento vengono utilizzati solo come cibo per animali esotici ma in futuro, grazie anche alla nuova normativa europea che identifica gli insetti come “novel food” e che è stata recepita in Italia da Gennaio 2018, potranno essere utilizzati per farne farine per alimentazione umana e crocchette per cani e gatti. È un mercato che solo in Italia vale circa 10 miliardi. I grilli hanno un grande potenziale di utilizzo per l’alimentazione, perché sono ricchi di proteine, vitamine, minerali, omega tre, non hanno grassi e possono diventare una valida alternativa per il necessario approvvigionamento proteico indispensabile per l’essere umano.


Al momento all’ Italian Cricket Farm vengono prodotti 200 mila grilli al giorno, certificati virus free destinati alla terraristica o ad integrazione degli alimenti per uso zootecnico.

Quando il decreto per la commercializzazione di insetti ad uso alimentare nel nostro Paese sarà reso attuativo, Italian Cricket Farm prevede di aggiudicarsi nei primi 5 anni una fetta consistente di questo mercato. Nella strategia aziendale c’è in programma l’ampliamento dello stabilimento per trattare più di 10 milioni di grilli al giorno assumendo 50 giovani tecnici nell’allevamento. Ivan Albano, Responsabile di Stabilimento, spiega che «i grilli sono guardati con grande interesse dagli scienziati che studiano il rapporto tra l’aumento della popolazione globale e la disponibilità di risorse alimentari, in particolare di proteine. Il trend dell’incremento della popolazione è seguito con attenzione dalle Nazioni Unite mentre la FAO è diventata promotrice dell’allevamento di grilli, vantaggioso per diversi aspetti: si riproducono velocemente, presentano un alto tasso di crescita e di conversione alimentare e un basso impatto ambientale durante tutto il loro ciclo di vita, che dura solo otto settimane. Per queste caratteristiche il grillo potrebbe essere una risorsa per contrastare la fame nel mondo».

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