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L'archiviazione per Salvini del caso Diciotti scatena la polemica tra le toghe


Sono passati solo due giorni da quando il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ricevendo la lettera dalla Procura di Catania che gli annunciava la richiesta di archiviazione sull'accusa di sequestro di persona nel caso della nave della Guadia Costiera Diciotti, reagiva in diretta Facebook accusando il magistrato siciliano Luigi Patronaggio che aveva dato il via libera all'inchiesta. «Ma il procuratore di Agrigento perché ha indagato? Ora i gufi dei centri sociali saranno abbacchiati. Quanto è costata l'inchiesta per un reato che non esisteva?» si è chiesto Salvini facendo scoppiare il caso.

Poco dopo erano arrivate le prese di posizione di Area Democratica per la Giustizia, una corrente di magistrati progressisti, che invitava il responsabile del Viminale a non gioire e ad attendere la decisione del giudice sulla richiesta di archiviazione. Arriva oggi la replica di Magistratura Indipendente, la corrente più moderata tra le toghe. «Ancora una volta prendiamo atto con notevole perplessità delle dichiarazioni rese dal gruppo di Area democratica per la Giustizia che, al di là delle intenzioni, rischiano di rappresentare una indebita interferenza». «Le scelte di politica migratoria, nel rispetto delle norme vigenti, spettano agli organismi competenti che ne rispondono in sede politica», affermano Giovanna Napoletano e Antonello Racanelli, presidente e segretario di Magistratura indipendente «e non certo a gruppi associati della magistratura. Questa continua esposizione "politica" di una parte della magistratura non fa bene alla magistratura stessa e alla sua immagine di indipendenza e imparzialità».

Ricordiamo che il vicepremier era indagato per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d'ufficio. Salvini ha aperto la busta che conteneva la notizia dell'archiviazione delle indagini in diretta social proprio come fece quando ricevette quella che lo avvisava dell'apertura dell'inchiesta nei suoi confronti, e la appese sotto un quadro alle sue spalle, nel suo ufficio al Viminale. Il caso riguardava la nave della Guardia Costiera Diciotti attraccata in Sicilia ad agosto, cui non era stato consentito di far sbarcare circa 150 migranti salvati dal mare. Il procuratore di Catania Zuccaro, nella lettera a Salvini, scrive che «il ritardo nello sbarco è giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale in un caso in cui sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro per lo sbarco».

Ora il tribunale di Catania ha 90 giorni di tempo per decidere sulla richiesta di archiviazione, ma le polemiche all'interno della magistratura sono destinate ad aumentare.


Paolo dal Dosso

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