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L'attrice Gegia contro la violenza di genere: «Donne, impariamo a difenderci»



C'era anche lei al convegno promosso dall'Aispis nella Sala Stampa della Camera dove si sono gettate le basi per una task force di interesse nazionale per contrastare l'odioso fenomeno della violenza di genere. Francesca Carmela Antonaci, in arte Gegia, due lauree in psicologia e lettere e una lunga carriera nel mondo dello spettacolo, da attrice a presentatrice. Ma soprattutto una donna, determinata e con le idee chiare quando si parla di femminicidio e più in generale di violenza e discriminazione ai danni delle donne.


Gegia, dal mondo dello spettacolo alla collaborazione con l'Aispis: quali sono le sue impressioni sul convegno che ha sancito la task force contro la violenza di genere?


«Questo terribile fenomeno dei femminicidi è una orrenda pratica da estirpare, ben vengano appuntamenti come quello promosso dall'Aispis, bisognerebbe farne altri mille. Ma soprattutto bisogna agire e agire significa inasprire le punizioni per quei criminali che si macchiano di questi crimini.»


Si riferisce al bisogno di garantire pene severe e soprattutto che queste vengano poi scontate nella loro interezza?


«Il lavoro di Antonella Cortese e di tutte quelle donne che si danno da fare per far conoscere il problema e sollecitare le persone a prenderne coscienza è encomiabile, ma quelli che mettono le mani addosso alle donne o che le violentano anche psicologicamente non stanno a guardare i convegni o gli incontri. A loro non frega assolutamente nulla di tutto questo, sono criminali e come tali vanno giudicati e condannati, con pene severe. Questi sanno di agire in quel modo, non sono dei pazzi, sanno che nessuno gli farà nulla o quasi. Se invece per certi reati fossero previste punizioni esemplari, anche l'ergastolo, secondo me ci penserebbero su due volte prima di agire»


Una sorta di occhio per occhio?


«Ovviamente siamo in uno Stato civile e alla violenza non si può rispondere con la violenza. Ma pene di una gravità tale da essere esemplari sono secondo me l'unico rimedio per porre davvero un freno a questi criminali. O l'ergastolo oppure a raccogliere i pomodori alle cinque del mattino sotto al sole, così renderebbero anche un servizio utile»


Secondo lei è un problema da ricondurre alla Magistratura o a normative troppo morbide?


«Non so dirle di chi sia la colpa, sicuramente abbiamo una Magistratura, sentenze alla mano, troppo buona, troppo disposta a perdonare. Da molto tempo seguo da vicino casi di cronaca nera legati alla violenza sulle donne e anche da psicologa posso dire che la disparità di giudizio tra un primo grado e un appello è sempre a favore di chi commette il crimine, ed è una cosa inaccettabile. Ci sono famiglie che vengono distrutte per colpa di queste persone, bisognerebbe tutelarle maggiormente. Dobbiamo imparare a essere un po' più cattivi con chi è cattivo»


Dove nasce il suo rapporto di collaborazione con l'Aispis?


«Con Antonella Cortese ci lega un'amicizia che dura da più di dieci anni, essendoci trovate a condividere gli stessi ideali e le stesse battaglie. Anche con Iolanda (Ippolito, ndr) e tutte le altre componenti dell'associazione c'è un rapporto di stima che dura ormai da tempo.»


Gegia e la politica, cosa pensa della linea intrapresa dal governo sui temi della sicurezza, a cui si legano le questioni portate avanti dall'Aispis?


«Ho avuto modo di collaborare a stretto contatto con Laura Corrotti, consigliera regionale della Lega e devo dire di avere le stesse identiche visioni della società che ha Salvini e lo sostengo da tempi remoti e non sospetti. Adoro Salvini, sta facendo già tanto e tanto ancora farà. È un uomo di polso e sono certa che, una volta risolti i primi problemi che sta affrontando, si dedicherà anche alla questione della violenza sulle donne»


Da donna dello spettacolo, ma soprattutto da donna, come commenta gli scandali che hanno costellato quest'anno sulle avances sessuali in cambio di lavoro?


«Premesso che queste cose non dovrebbero mai accadere, secondo me c'è stata una forte speculazione attorno alla vicenda. In molti casi si è trattato soltanto di persone ai margini che cercavano un po' di notorietà e pubblicità. Le avances ci sono sempre state, basta dire di no, molto semplice. Ho quasi sessant'anni e ho iniziato la mia carriera da attrice a sedici e non ho mai visto o sentito di persone violentate o costrette a fare qualcosa. A me non è mai successo, se mi piaceva qualcuno, al di là del lavoro, glielo facevo capire sennò tanti saluti e ognuno a casa sua. Se servi e sei brava nel tuo mestiere le offerte arrivano lo stesso, senza bisogno di mezzucci»


Come racchiuderebbe il suo pensiero in una frase?


«La gramigna va estirpata alla radice prima che ammazzi anche l'erba buona, impariamo a difenderci, come donne, come mamme e come persone»


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