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L'Austria chiude 7 moschee Gli imam verranno espulsi

Le autorità austriache hanno deciso la chiusura di sette moschee e stanno valutando l'espulsione di decine di religiosi musulmani dal paese. La decisione è stata annunciata oggi dal governo di Vienna, secondo il quale la scelta è stata dettata dalla necessità di fermare l'Islam politicizzato ed estremista. La decisione coinvolge una moschea gestita da un'organizzazione di estrema destra turca a Vienna e sei gestite dalla comunità religiosa araba, ha reso noto il cancelliere Sebastian Kurz in una conferenza stampa. "Non c'è spazio nel nostro paese per le società parallele, l'Islam politicizzato e le tendenze radicali", ha dichiarato.


A stretto giro è arrivata la reazione durissima del governo turco che ha denunciato la decisione dell'Austria di espellere fino a 60 imam "legati alla Turchia" come "il risultato di un'ondata discriminatoria, populista, islamofoba e razzista". Secondo l'agenzia di stampa turca Anadolu, Ibrahim Kalin, assistente e portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha detto che l'obiettivo del governo dell'Austria è ottenere "un dividendo politico, marginalizzando le comunità musulmane". L'agenzia di stampa turca Dogan riferisce che le espulsioni potrebbero riguardare un totale di 150 persone.


E dall’Italia è giunto il commento del ministro dell’Interno, Matteo Salvini che su Twitter ha scritto: “Credo nella libertà di culto, non nell'estremismo religioso. Chi usa la propria fede per mettere a rischio la sicurezza di un Paese va allontanato! Spero già la prossima settimana di incontrare collega ministro austriaco per confrontarci sul sistema d'azione". 





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