Il funerale di Carlo Vanzina si è svolto nella splendida basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Per volere della famiglia non era stata allestita alcuna camera ardente, ma molti dei suoi amici si sono recati alla clinica Mater Dei ai Parioli per un saluto più intimo. Il fratello maggiore Enrico, con cui ha condiviso vita e professione, lo ricorda come «il più bravo di tutti, come Sugar Ray Robinson o Pelé», tanto che «pochi giorni prima che la sua malattia peggiorasse, anche se affaticato dalle cure, veniva ancora in ufficio a lavorare». Un legame di sangue indissolubile.
Tantissimi gli attori, registi, cantanti, conduttori televisivi e gran parte dello star system italiano che si sono recati nella basilica di Piazza della Repubblica per dare l'ultimo saluto al grande regista. Tante lacrime e tanta commozione sui volti delle persone che si accingevano a varcare il portone della basilica. Poco prima di entrare in chiesa Christian De Sica, visibilmente commosso, ha rivelato di aver ricevuto un messaggio da Carlo pochi giorni prima di morire, in cui il regista scriveva «non vedo l'ora di ridere ancora con te». Non poteva certo mancare Massimo Boldi, la metà della coppia con De Sica, che entrando ha detto: «Lo accompagno in Paradiso, ma non dimenticherò la vita passata insieme». Carlo Verdone lo ha definito «un grande amico che farà sentire la mancanza del suo stile sobrio ma tanto elegante" e della "sua generosità di ascoltare gli altri».
A sorpresa è giunto anche Silvio Berlusconi, unico leader politico presente, accompagnato dal suo braccio destro Gianni Letta, che ha ricordato l'amico Carlo come un regista che «ha rappresentato benissimo il filone cinematografico ironico che è la specialità del nostro cinema". Ha poi aggiunto "Era un grande amico, lo conoscevo molto bene».
Il parroco, don Andrea, durante l'omelia ha sottolineato il lascito di Carlo: «Ci ha insegnato che non è importante stare sotto i riflettori perchè prima o poi si spengono. Ci ha insegnato a dare valore alla quotidianità. Chi fa questo porta un pezzo di cielo sulla Terra». Non parlava mai di sè, ma amava ricordare il padre, raccontare le qualità del fratello e della sua famiglia.«Non importa quanto viviamo ma è importante il segno che lasciamo su questa Terra e importa l'amore che riceviamo e quello che riusciamo a rendere. Caro Carlo non siamo qui per il tuo passato ma per il tuo presente e il nostro futuro». Insomma, un ricordo bello da parte di tutti. Un coro di voci commosse che all'unisono hanno definito Carlo Vanzina un grande «gentiluomo».
Quando il carro funebre ha lasciato la basilica si è sentito un forte applauso, così intenso e spontaneo, anche da parte dei passanti e dalle tante persone comuni che hanno voluto rendere omaggio al regista. «La cosa bella è vedere tanta gente che gli voleva bene», ha affermato il fratello Enrico, ricordando che «lui non morirà mai».
Medusa ha deciso di omaggiare la memoria di Carlo Vanzina riproponendo all’interno dei CinemaDays il suo ultimo film "Caccia al tesoro". Con questa iniziativa Medusa Film vuole salutare e ricordare un amico, di grande signorilità e gentilezza che lo caratterizzavano. Un doveroso riconoscimento ad un regista che ha saputo rappresentare e raccontare la commedia italiana degli ultimi trent’anni: intelligente ed ironico interprete dei vizi e delle virtù del nostro paese con la grande professionalità iniziata nel 1995 con il film “Selvaggi” fino alla sua ultima opera nel 2017 “Caccia al Tesoro” per un totale di 14 film. Medusa concederà gratuitamente la pellicola a tutti gli esercenti che vorranno programmare nelle proprie sale il film.
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