Un nemico invisibile, che colpisce senza che nessuno se ne accorga. Un amico che spinge a puntarsi una pistola alla tempia e a uccidersi apparentemente senza un perché. Questo nemico si chiama depressione e sta mietendo vittime nelle forze dell’ordine. Solo nel 2019 sono stati 69 i militari che si sono tolti la vita, alcuni nel silenzio dello loro stanza in caserma, altri in modo più plateale, mentre svolgevano servizio per le “Strade sicure”, in mezzo alla gente, in metropolitana. E dal 2020 sono già sei gli uomini delle forze armate che si sono suicidati: hanno scelto di farla finita con un proiettile in testa piuttosto che esteriorizzare i loro problemi, per paura di repressioni, trasferimento o demansionamenti. I suicidi tra i militari cominciano a diventare, dunque, un’emergenza e, per porre rimedio al triste fenomeno, l'Accademia Italiana delle Scienze di Polizia Investigativa e Scientifica, l’Aispis, ha non solo attivato sportelli di ascolto per fornire un supporto psicologico agli agenti, ma ha avviato una battaglia di civiltà il cui obiettivo primario è informare affinché questo problema non sia più un taboo. Il presidente dell’Aispis, la criminosa Antonella Cortese, in prima linea per avviare nuove forme di collaborazione con i vertici militari, insieme con il presidente dell’Osservatorio Aispis, Francesca Beneduce, ha scritto una lettera, inviata al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato rappresenta la massima personalità, in quanto è il Capo di tutte le forze armate e a lui è stato rivolto l’appello.
Ecco il testo della lettera:
“Illustrissimo Presidente,
La presente nota per presentare alla Sua autorevole attenzione alcune delle attività svolte dalla nostra associazione “Accademia delle scienze di Polizia Investigativa e Scientifica” che al suo interno ha istituito un apposito “Osservatorio Nazionale per i diritti e la salute dei Militari e delle Forze dell’Ordine, che non mira ad essere un sindacato, ma è finalizzato allo mero studio delle problematiche che riguardano il comparto Sicurezza e Difesa.
Apprezzando sensibilmente il già importante impegno dei Ministri della Difesa e dell’Interno che ciascuno per la propria parte stanno intervenendo con disposizioni ad hoc a salvaguardia del benessere psico-fisico dei Militari e delle Forze dell’Ordine, in qualità di associazione non possiamo esimerci dal rappresentareLe ciò che i militari stessi e le loro famiglie ci descrivono attraverso i loro racconti fatti di esperienze vissute sulla loro pelle. Per dare risposte incisive e concrete, abbiamo istituito sportelli di ascolto e supporto psicologico, legale e medico a titolo del tutto gratuito sul territorio nazionale. Nel contempo non abbiamo abbandonato il fare prevenzione attraverso convegni interattivi e tavoli Inter-Istituzionali, continuando per tal via, a fare prevenzione ma chiediamo un suo autorevole intervento affiinchè tutte le Istituzioni prendano coscienza che esiste un problema che al di là dei numeri, solo all’apparenza esigui, esiste un malessere percepito da chi lavora fianco a fianco e condivide le medesime problematiche così come dai civili. Al di là dei possibili aspetti risarcitori che alcune vicende potrebbero generare, si necessita di una rete di supporto, a cui possano accedere anche le associazioni per mettere a disposizione una sinergia maturata sul campo. Infatti le problematiche da noi evidenziate sono principalmente legate al senso di insoddisfazione per una cattiva comunicazione che amplifica concause legate non solo alla sfera professionale, generando malessere, altresì i militari apprezzerebbero maggiormente supporti psicologici esterni al mondo militare. Non trascurabile l’aspetto di insoddisfazione legato al senso di impotenza per intervenire risolutivamente al contrasto dei reati comuni e predatori, che da tutori dell’ordine e della sicurezza si trovano a sedere nel banco degli imputati. Auspichiamo, pertanto, l’istituzione di un Organo di Garanzia come potrebbe essere un Garante per i militari e le forze dell’Ordine.
Tantissimo altro vi sarebbe da aggiungere, ma ci appare inopportuno abusare oltre del Suo prezioso tempo, si resta a disposizione per ulteriori, se ritenuti opportuni, approfondimenti.
Con stima e deferenza, anticipatamente ringraziamo per quanto farà. Dott.ssa Antonella Cortese, Presidente Aispis, Dott.ssa Francesca Beneduce, Presidente Osservatorio”.
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