Per la Rai Sovranista l’Odissea nello Spazio è appena cominciata. Non abbiamo la presunzione di spiegare le leggi della fisica ma, si comprende come, una volta vinta la forza di gravità non è così facile rientrare in orbita. La compagine leghista di Governo sta infatti spendendo gli ultimi giorni di ferie a capire come tentare una inversione a U impossibile per rientrare nei ranghi dell’Esecutivo. Così fino a che Conte “non autorizzi suo malgrado” un rientro alla base per la Lega sembra essere superato il punto di non ritorno: qualsiasi cosa accade si è costretti ad andare avanti. Questa fuga centrifuga è accompagnata dai pennacchi del servizio Pubblico a trazione leghista. Tutti in orbita al seguito del Capitano ma proprio come nel celebre film di Stanley Kubrick i compagni di viaggio non sono dei migliori. Come era nelle intenzioni di HAL 9000, anche qui il computer di bordo vuole far fuori tutti i membri dell’equipaggio: Se c’è una crisi la scelta più logica è eliminare tutte le anomalie che l’hanno prodotta. Così in Rai dall’altro ieri il carico sovranista si è scoperto incredibilmente pesante e si cerca di alleggerirlo in tutti i modi. Aver riempito il Tg della prima rete di immagini salviniane doc. manco fosse l’ampolla di Bossi sul Monviso ha dato già dei grattacapi a Salini che dopo aver bacchettato la De Santis in primis e poi tutti gli altri direttori di rete e testata cerca il conforto, più che delle regole, delle parole. Torna il rassicurante mantra del “Rispetto del pluralismo dell’informazione”. Ma è come cercare il libretto d’istruzioni di pilotaggio proprio mentre ci si sta per schiantare: "Houston, abbiamo un problema!” Intervene a gamba tesa la signora Heather Parisi che non perde occasione di ricordarci come bisogna tenersi stretti gli amici ma ancor di più i nemici (Vale anche per Salvini). Una stella che non brilla negli ascolti la nostra Cuccarini nazionale nel programma "Grand Tour" su Rai1, esempio di come una professionalità riconosciuta deve avere anche il contesto adatto per esprimersi. C’è chi entra in scena troppo tardi al Governo e chi troppo presto nei palinsesti. In questa estate al vetriolo abbiamo riscoperto l’importanza del concetto del tempo: c’è un tempo per ogni cosa. Sbagliare il tempo vuole dire rovinare tutta la musica, vuole dire sudare freddo d’estate e prepararsi ad un autunno molto caldo. Allora, Indietro tutta! Come direbbe il maestro Arbore quando era il Varietà ad essere sui generis e non la gestione dell’Azienda. Le scelte di dubbio spessore hanno stancato come fa giustamente notare il parlamentare Pd Michele Anzaldi. La crisi più anomala della Repubblica deve passare alla narrazione esterna della giornalista Simona Arrigoni perché la Rai non se la sente di fare il Servizio Pubblico o ci sono altre ragioni legate sempre alle scelte poco opportune della direttrice Teresa De Santis? Se c’è una verità diversa è bene che la Commissione di Vigilanza se ne occupi. Il Pluralismo dell’informazione non deve essere la comfort zone dove rifugiarsi ogni qual volta si fa il passo più lungo della gamba ma il perimetro dove raccontare la verità al pubblico (pagante) degli italiani.
Milani
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