«Nella società di oggi il cibo riveste un aspetto fondamentale, che si traduce a volte in vero e proprio amore verso ciò che si mangia e soprattutto per la cultura che è alla base delle nostre tradizioni alimentari. Il Sud ha produzioni e tradizioni agroalimentari caratteristiche, con una cadenza stagionale, che costituiscono le basi della Dieta Mediterranea, la dieta dei nostri avi. Una dieta basata sui prodotti della terra che profumano di sole, di aria salmastra...». È questo l’assunto di base del libro della biologa e nutrizionista Felicia Di Paola, “Elogio del Cibo e della Dieta Mediterranea”, edito dalla casa editrice Controcorrente e presentato ieri nella sede del Centro Studi Pietro Golia in via Renovella a Napoli. In una sala gremita, sono intervenuti, oltre all’autrice, il professore di Fisiologia all’Università Federico II di Napoli Antonio Colantuoni e il docente di Igiene all’Università Parthenope Giorgio Liguori.
L’incontro è stato introdotto e moderato dal presidente del Centro Studi Luigi Branchini, che ha inaugurato le attività del centro culturale per l’anno 2019, prima di sottolineare l’importanza di un libro «che offre spunti di riflessione e soprattutto utili indicazioni per vivere secondo una sana educazione alimentare». «Fa piacere che una giovane biologa sia andata alle radici dei comportamenti alimentari, esaltando le qualità di una dieta, quella Mediterranea, che, voglio ricordarlo, nasce a Napoli negli anni Cinquanta – ha detto il fisiologo Antonio Colantuoni – La Campania è stata sempre il punto di riferimento di tutti gli scienziati che hanno studiato il comportamento alimentare e le cause delle malattie cardiovascolari. Anche se oggi proprio qui abbiamo un dato che ci deve far riflettere: in Campania il 50 per cento dei nostri ragazzi tra i 10 e i 15 anni tende all’obesità. È un dato incredibile sul quale tutti, a partire da noi addetti ai lavori, dobbiamo lavorare e trovare rimedi prima che la situazione degeneri».
Per l’igienista Giorgio Liguori sono ugualmente importanti «gli stili di vita, legati alle nostre attività quotidiane… La dieta Mediterranea, che l’Unesco ha inserito nel suo patrimonio come bene immateriale, ha la sua importanza, ma occorre promuovere allo stesso tempo la salute, che attiene alle scelte personali e a un sistema che mette l’individuo nel centro e al quale concorrono le istituzioni. In definitiva – ha concluso il professor Liguori – occorre rendere semplici le scelte salutari e promuovere la salute come risorsa da valorizzare, lottando soprattutto contro la sedentarietà. Non a caso, alla base dell’attuale piramide alimentare ci sono l’attività fisica, l’acqua naturale e il controllo del peso».
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