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La gestione Rai del tandem Foa-Salini ha il primato dello scontentare tutti



Certo che l’oggettiva capacità dell’attuale vertice aziendale della Rai, il tandem Foa-Salini, di scontentare tutti è davvero unica. Talmente unica da non avere precedenti. Le passate direzioni avevano anche loro i deficit, ma non come quello attuale. Forse la loro debolezza è figlia della fragilità della maggioranza di governo gialloverde, in disaccordo su tutto tranne che nell’occupare le poltrone. Ecco forse perché in Rai stanno facendo la stessa cosa, succede che la tv pubblica scontenti tutti, pubblico e politica. Eppure il tandem Salini-Foa dispone di un potere tale da far impallidire. Poteri, si badi bene, simili quelli degli amministratori di una grande azienda privata. Solo che loro hanno il privilegio di gestire i soldi pubblici. Mica una cosa da poco.


Al netto dei problemi legati all’informazione e alla gestione dei Tg il caso della chiusura di due canali Rai Movie e Rai premium (dedicati al cinema e ai cinefili) è da manuale. Prima c’è stata la rivolta dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della tv pubblica che ha chiesto spiegazioni a gran voce, considerando assurda la scelta. Poi è arrivata la rivolta del web. In pratica chi paga il canone ha preso d’assolto le mail e il sito della Rai chiedendo spiegazioni, ma soprattutto invocando il mantenimento dei canali. Insomma, un vero e proprio assalto alla Bastiglia di viale Mazzini. Segno che la sola occupazione delle poltrone, senza occuparsi del prodotto, non piace a nessuno. E lo stesso corpo a corpo di Salvini con Fazio, l’obiettivo del leader leghista è quello di liberare lo spazio occupato da Che tempo che Fa su Rai Uno per darlo a Massimo Giletti, sta diventando stucchevole. Troppo per tutti, la tv in fondo un’altra cosa. Non è solo politica e poltrone, è soprattutto intrattenimento e prodotto. E informazione.


di Alberto Milani

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