È il quadro più studiato degli ultimi due secoli, è la Gioconda di Leonardo, quel piccolo quadro che sta al Louvre, affastellato da centinaia di turisti che ne impediscono la vista e lasciano deserte le altre sale contigue colme di capolavori. La Gioconda non esiste in realtà, è divenuta soltanto una scusa per parlare di qualcos’altro.
Ultima, ma non certo definitiva in ordine di tempo è un'ulteriore ipotesi che vorrebbe il vero ritratto stare sotto quello che si vede, e che sarebbe l’effige di Bianca Giovanna Sforza, la prima figlia di Ludovico il Moro. Leonardo lo avrebbe dipinto in occasione delle nozze, senza poter mai consegnare il quadro, a causa della morte di lei. Da qui, la sovrapposizione d'un altro volto di pura fantasia de Maestro di Vinci sulla atvola che poi avrebbe portato con sé in Francia.
Questa è la tesi della studiosa Carla Glori, nel suo nuovo libro.
L’ipotesi della studiosa è sostenuta dalla ricostruzione virtuale della donna dipinta realizzata nel 2015 dal francese Pascal Cotte.
La supposizione classica, quella più accreditata, è che la figura femminile sia il volto della fiorentina Lisa del Giocondo anche se più recenti ipotesi si orientano verso Isabella d'Aragona.
Lo studioso Roberto Zapperi invece sostiene che la donna sarebbe da identificarsi con Pacifica Brandani di Urbino, madre del cardinale Ippolito de' Medici
La teoria di Carla Glori è comunque affascinante: Leonardo nel 1499è in fuga da Milano, invasa dai francesi, e reca con sé il dipinto per poi infine recarsi in Franca alla corte di Francesco I, al quale poi lo venderà il suo erede Francesco Melzi.
Resta intatto comunque l’enigmatico sorriso di questa donna senza un vero nome, ma proprio per questo più viva e reale di tante altre di cui non resterà traccia.
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