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"La guerra è fra Putin e Biden, per interposta persona e gli Stati Uniti la stanno già vincendo"



Cacciari, a Kaliningrad cento militari russi hanno effettuato una simulazione di attacchi balistici nucleari in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica. A che punto si rischia di arrivare? Si sta soffiando sul fuoco di una catastrofe?


Non abbiamo nessun elemento per capire se è un bluff, una tattica o veramente una strategia senza limiti. Sono cose che si possono sapere solo stando all’interno.


C’è chi ha parlato di due guerre parallele. Una dichiarata dalla Russia e un’altra dalla Nato. Lei è d’accordo?


Ci sono dei fatti inequivocabili, che lo dimostrano. La Nato ha continuato ad allargarsi nelle zone già appartenute all’Unione Sovietica, malgrado le dichiarazioni dei suoi responsabili militari che, subito dopo la caduta del Muro di Berlino, avevano escluso questa possibilità. La Russia, dal canto suo, ha continuato a coltivare mire imperiali, che non poteva in alcun modo sostenere. Si è conseguentemente entrati in rotta di collisione e adesso c’è questa guerra per interposta persona, vale a dire attraverso l’Ucraina, ma è chiaro che il conflitto è tra Russia e Stati Uniti.


Chi, secondo lei, vuole in questo momento davvero la pace, a parte naturalmente Papa Francesco?


Sino a quando l’opinione pubblica internazionale non si muove compatta, sino a quando la Cina, l’India e l’Europa non dicono a chiare lettere “adesso basta, adesso di tratta”, la guerra continuerà. Né Russia né Stati Uniti possono spontaneamente ritirarsi.


Le sembra ragionevole la speranza degli Stati Uniti e dell’Occidente di arrivare a sconfiggere Putin? Possono davvero vincere la guerra?


Sì, possono vincerla. I costi per la Russia sono talmente alti e la leadership di Putin può indebolirsi al punto di provocarne la caduta. Alcuni obiettivi la Russia li ha già perduti. La Russia mirava evidentemente a Kiev e a far cadere il governo di Zelensky. Da questi due punti di vista la Russia è già stata sconfitta. Certo, pensare a una ritirata della Russia come quella nazista dal fronte russo è un’eventualità improbabile, senza ricorrere ad atomiche su Mosca.


Mi pare di capire che, secondo lei, l’obbiettivo degli Stati Uniti sia di vincere la guerra e non di difendere l’Ucraina da un’aggressione…


L’obiettivo degli Stati Uniti potrebbe essere anche quello di indebolire enormemente la Russia, fino al punto di costringerla ad accettare obtorto collo l’accerchiamento della Nato.


di Antonello Sette

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