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La Lega in trincea per difendere il duo catastrofico Foa-De Santis, Giorgino in pole per il Tg1



Forse il prossimo martedì. Forse, ma non è detto. Comunque sia è stata convocato per quella data l’ufficio di Presidenza integrato della Commissione di Vigilanza Rai per la programmazione dei lavori. La plenaria della Commissione, invece, è convocata per mercoledì 19 alle 8,30 per il seguito dell’esame delle risoluzioni sul doppio incarico del presidente della Rai Marcello Foa, che ricopre lo stesso incarico anche a Rai com. E stavolta sarebbe pure probabile, se si trova l’accordo nella maggioranza, che si arrivi al voto sulla questione. Per giovedì 20, invece, la Vigilanza è di nuovo convocata per le audizioni dei vertici di Usigrai e Fnsi sul piano industriale della Rai. Dunque in agenda tutti temi caldi ai quali fa da inevitabile corollario lo scontro, senza esclusione di colpi, fra l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, e il direttore di Rai Uno, Teresa De Santis, incentrato sulle scelte, alquanto discutibili, dei nuovi conduttori.


Rai Uno, nonostante le difficoltà di ascolto, rischia di perdere ulteriore terreno con i volti scelti dalla direttora, indicata dalla Lega e osteggiata dai 5 Stelle. In consiglio di amministrazione, prima della presentazione dei palinsesti autunnali, il tema del dibattito sarà lei. E dalle scelte di Salini si capirà molto di quale sarà il futuro della rete. E lo stesso ragionamento vale per il presidente Foa. La commissione di Vigilanza Rai, dopo mesi di sbandamenti, deve esprimersi sull’incompatibilità di Marcello Foa, presidente della Rai e pure di RaiCom, la controllata di viale Mazzini che si occupa di distribuire i prodotti della tv di Stato all' estero. Come al solito, i gialloverdi sul punto sono divisi: la Lega è dell’idea che non esista un divieto al doppio incarico, tanto più che Foa ha rinunciato al secondo stipendio. I Cinque Stelle - così come il Pd - sono del parere opposto, convinti si tratti di un “eclatante conflitto di interessi tra controllore e controllato”, per dirla con Primo Di Nicola, il senatore 5 Stelle vicepresidente della Vigilanza, che più si è speso perché le due poltrone tornassero a dividersi. Infine la questione del Tg1. L’attuale direttore, Giuseppe Carboni, vicino ai 5 Stelle, sta creando più di un problema all’azienda visto che la redazione è in rivolta e i dati non sono proprio dei migliori. Da qui l’idea di un avvicendamento prima che i danni diventino una catastrofe. Nei corridoi di Saxa Rubra si parla di un possibile cambio con Francesco Giorgino, pronto a rilanciare la testata. E sarebbe anche un modo per calmare la redazione.


di Alberto Milani

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