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La lettera inedita di Roberto Fiore dal carcere a Baccolo di Nessuno tocchi Caino: "serve amnistia"


Fin dall'incarcerazione di Roberto Fiore e degli altri, grazie anche alla mia amicizia con il loro legale Nicola Trisciuoglio, che divide la difesa con Carlo Taormina, e che aveva spesso collaborato a iniziative di noi di Nessuno tocchi Caino e Partito Radicale per i diritti dei detenuti, mi sono interessato alla loro situazione, fedele al mio garantismo che è per tutti, che siano amici o nemici a livello politico. E Forza Nuova per me politicamente ed ideologicamente è un partito avversario, lontanissimo dalla mia sensibilità, dalla mia storia e dal mio pensiero. Nonostante questo, saputo da Trisciuoglio delle condizioni di salute di Fiore incompatibili con la carcerazione, e sentendogli motivare dettagliatamente il perché a livello legale fosse insostenibile il bisogno della custodia cautelare in carcere, decisi di pubblicare su SprayNews una lunga intervista all'avvocato su quegli argomenti, e di supportare pure io la richiesta di scarcerazione, come giornalista e come membro del consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino. E in Caino pure la nostra Presidente, Rita Bernardini, rilasciò una dichiarazione a favore. Saputolo, Fiore, per ringraziarmi, mi regalò un piccolo scoop: rilasciò a me, tramite Trisciuoglio, la sua prima dichiarazione dal carcere, che pubblicai in esclusiva su SprayNews (per poi essere ripresa da varie agenzie) e che conteneva istruzioni di comportamento per i suoi simpatizzanti e i membri del suo partito. A quel punto, io gli scrissi una lettera in cui gli chiedevo delle sue condizioni di salute e gli dicevo che nonostante l'abisso politico che ci separava mi sarei battuto anche per i suoi diritti, come avevo fatto poco prima per quelli di Cesare Battisti e di Mario Tuti, come ora lo sto facendo per Giancarlo Pittelli, come lo faccio ogni giorno per tanti detenuti ignoti di qualsiasi ideologia e colore, colpevoli e innocenti. La risposta di Fiore, sentita, fino ad ora era rimasta inedita, a parte un breve stralcio di saluti iniziali che riportai nel mio appello per la sua scarcerazione pubblicato dal blog Il Sovranista del giornalista napoletano Giuseppe Parente.

Sono passati da allora tre mesi, e ho deciso infine di pubblicare la lettera, perché rimane più attuale che mai, e credo che abbia un senso la sua diffusione: Fiore, come ha raccontato ieri Taormina nella bella intervista qui su Spray a firma Antonello Sette, è ancora in custodia cautelare per motivi puramente politici, senza nessun appiglio giuridico reale, e in condizioni di salute sempre inadatte. Ma non solo: ha iniziato un cammino di cambiamento di cui questa lettera rappresenta un inizio importante. Perché da qui sono partiti gli incontri e i sentimenti che hanno portato Fiore, Giuliano Castellino e gli altri ad aderire allo sciopero della fame per la liberazione anticipata speciale di Rita Bernardini, e ad abbracciare la nonviolenza, chiedendoci di essere accolti nella famiglia di Nessuno tocchi Caino, non come leader politici ma come detenuti comuni, ammainando le bandiere di Forza Nuova. Una storia bellissima (che ho raccontato in un articolo su Il Riformista ripubblicato anche da noi) finita con una delegazione di Caino, guidata da Rita, Sergio D'Elia ed Elisabetta Zamparutti, che si è recata a Poggioreale a supportare il centinaio di detenuti in sciopero ed i loro familiari - che nel frattempo facevano un sit in fuori con i Garanti dei diritti dei detenuti di Campania Samuele Ciambriello e di Napoli Pietro Ioia - e ha incontrato anche Fiore e gli altri con esiti positivi.

Fiore quando mi ha scritto questa missiva aveva già, e lo si percepisce dal testo, iniziato a intraprendere questo percorso positivo che lo avrebbe avvicinato a noi radicali e alla nonviolenza, e si vede infatti che è concentrato solo su battaglie pacifiche per i detenuti tutti, per ottenere un'amnistia, che sarebbe a suo avviso una rivoluzione – nonviolenta ovviamente – più ancora che una riforma, del mondo carcerario, ottenuta ai tempi pensava scrivendo loro detenuti al Santo Padre, per i diritti umani di tutti. Ma vi lascio leggere il testo, così che potrete farvi un'idea voi stessi, specie alla luce dei passaggi successivi raccontati sopra:

"Caro Baccolo, ti ringrazio per la lettera.

Capisco la logica con cui ti muovi, sarei banale se la definissi solamente trasversale, è una logica profondamente umana e cristiana che non prevede l'umiliazione dell'uomo e la distruzione della vita. Ti ringrazio per la sensibilità mostrata per la mia salute oltre che per l'assurda situazione processuale in cui ci troviamo. Ritengo che una vostra dichiarazione o vostra azione abbiano la funzione di svegliare il mondo su situazioni aberranti, costringendo tante persone "di buona volontà" a farsi avanti. Ti confido infine che stiamo organizzando una lettera al Santo Padre auspicando un suo intervento a favore di un'amnistia. Poggioreale firma in blocco. Tutto ciò non in un contesto di pietismo ma piuttosto con un animo "costruttivo" che pensa a una rivoluzione carceraria piuttosto che a una riforma. Ne parleremo presto. Spero che tu ed altri possiate fare qualcosa. La macchina del potere sta iniziando a muoversi contro i contestatori del green pass: è scandaloso. La palla però è nella vostra metà campo. Grazie. Roberto."

Ma nonostante tutto questo, Fiore è stato scarcerato? No, e non solo, è stato pure trasferito di carcere, allontanandolo da una comunità di detenuti nella quale si era inserito positivamente trovando un suo ruolo grazie all'attivismo nonviolento, di tipo pannelliano, per i diritti di tutti. Un ruolo nuovo per lui, e per una volta - finalmente ! -, a mio avviso, positivo per la sua comunità. Quindi, ho pensato che fosse il caso di diffondere questo testo e ricordare nei vari passaggi questa storia, per spingere tutti a riflettere assieme, anche e soprattutto i tanti che lo vedono come un vero nemico e un pessimo soggetto: ma ha senso davvero tenere ancora il Fiore di oggi in custodia cautelare in carcere, già non esistendo veri motivi giuridici per farlo, e in vista anche del suo comportamento in questi mesi di carcerazione, che riflette un palese cambiamento in positivo?

Di Umberto Baccolo (Consiglio Direttivo di Nessuno tocchi Caino)

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