La libreria diventa bazar. La propaganda dice: compra un libro e ti dò un regalo. Da qualche tempo le botteghe della cultura stanno diventando vasti empori adeguandosi velocemente alla politica commerciale del "gadget". Parola inglese che nel dizionario italiano Zanichelli sta per "piccolo oggetto o accessorio curioso, originale, spiritoso, ma non necessariamente utile; accluso al prodotto per fini promozionali". Se si acquista la quantità giusta di titoli o si raggiunge l'importo da omaggiare il venditore dispenserà teli, zaini o sacche in iuta. Cercando bene, anche ciabatte da mare. Insomma, dalla concorrenza a suon di autori le Case editrici sono passate a farsi quella a suon di "regali". La sabauda Einaudi (anno di nascita 1933) ha cominciato il 5 di questo mese e proseguirà fino "a esaurimento scorte" con la "Campagna gadget". Il messaggio: "Abbiamo un sacco di libri". Che per esteso vuol dire: "Una borsa in regalo (di colore blu o beige, ndr) con l'acquisto di due libri Einaudi a scelta".
Stessa sacca propongono la Feltrinelli di Milano (1954) e l'altra meneghina, la Mondadori (1907). Invece, portando via due libri la neonata Nave di Teseo (2015) dona una borsa a forma di busta che "piace tanto agli accaniti lettori", confermano alcuni addetti alle vendite. Mentre, sempre dal 5 hanno alzato l'asticella del prezzo da premiare le guide turistiche targate Lonely Planet (esordio nel '73 con "Attraversando l'Asia a buon mercato"). Per avere un ampio zaino bisogna spendere esattamente 27 euro. Cifra che si presta a dare voce al repertorio di qualche sovranista da scaffale che con malizia nel prezzo può intravvedere l'invisibile discrimine tra Paesi di serie A e B. Un esempio: la guida della Spagna si porta via con 26,50 euro: per 50 centesimi è fuori dalla promozione. Quella degli Stati Uniti con 28: è dentro l'offerta.
Stavolta, la morale non la fanno le favole ma il mercato: è ammissibile che una libreria non abbia le opere degli autori in catalogo ma è importante che in bella vista non manchi il gadget. In passato, già si conoscevano gli articoli che, volendo, potevano essere aggiunti al testo acquistato: luce da lettura, segnalibro, buono sconto valido per avere altre occasioni da prendere al volo, ovviamente di pari valore a quello indicato sul tagliando allegato allo scontrino. Quindi, poca sorpresa a vederseli proporre: erano appropriati al contesto merceologico. Lo scorso anno, nei mesi freddi la Feltrinelli aveva provato a scaldare il cuore del cliente. In cassa, al libro pagato il gentile operatore aggiungeva una coperta di pile (o pail). Diceva l'annuncio pubblicitario: "Acquista due libri dell'Universale Economica, in regalo la coperta del lettore". Con la bella stagione si è passati ai teli di cotone. Quest'estate qualcosa in più.
di Fabio Di Chio
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