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La manovra in cifre: 21,5 miliardi per i sei provvedimenti caldeggiati dalla maggioranza



Una spesa di oltre 21 miliardi suddivisa tra sei provvedimenti chiave. È questo il frutto di mesi di lavoro e di vertici ristretti tra le teste pensanti del governo in materia economica. 10 miliardi destinati al reddito di cittadinanza, forse il più discusso tra le misure adottate dall'esecutivo nella nota d'aggiornamento al Def. Accorpato ad esso, per un valore di circa un miliardo di euro, c'è il rinnovamento dei centri di impiego, strettamente connessi all'erogazione del reddito in quanto i cittadini vi si dovranno recare per il suo ottenimento e per inserirsi nell'iter di collocazione. Rifiutata la terza offerta lavorativa, infatti, si perde il diritto all'emolumento. Oltre al reddito di cittadinanza, comprese nella spesa, ci saranno le pensioni di cittadinanza, fissate a 780 euro mensili a partire da gennaio. Per il reddito occorrerà invece attendere aprile, per l'organizzazione dei pagamenti, che dovrebbero essere elargiti tramite normale circuito bancomat già utilizzato dal cittadino. Sventata l'ipotesi di una apposita card, che oltre ad essere un ulteriore ostacolo per l'attuazione della misura, secondo Luigi Di Maio, potrebbe risultare «umiliante» per il cittadino che ne dovesse fare uso.


Altro provvedimento, questa volta congiunto e sponsorizzato sia dai pentastellati che dalla Lega, è lo smantellamento della legge Fornero, con l'introduzione della "quota 100", da leggersi come la somma dell'età dell'individuo con gli anni di contributi versati. A questa misura sono dedicati 7 miliardi. Dovrebbe essere applicata indiscriminatamente per uomini e donne, lavoratori autonomi o dipendenti, pubblici e privati. Per quanto riguarda gli scatti, previsti dalla normativa vigente, in riferimento al 2019, il governo punterebbe a bloccare almeno quelli relativi all'anzianità contributiva per la pensione anticipata, la cui età dovrebbe salire a 43 anni e tre mesi per gli uomini e a 42 anni e tre mesi per le donne. Il governo dovrebbe bloccarli ai valori attuali di 42 anni e tre mesi per gli uomini e 41 e tre mesi per le donne.


Per quanto riguarda la flat tax, imprescindibile dalle parti di via Carlo Bellerio, la sua forma primitiva riguarderà soltanto le partite Iva, soprattutto se per giovani lavoratori, che usufruiranno di una tassa al 15% fino a 65mila euro di reddito annuale.


La rottamazione delle cartelle Equitalia, la cosiddetta Pace fiscale, dovrebbe garantire allo Stato un ritorno economico rilevante nel quinquennio. Si tratta infatti di una misura (non chiamatelo condono!) definita molto generosa vista la possibilità di pagamento dilazionata fino a 5 anni.


Sono inoltre previsti nella manovra aiuti alle imprese con forti sgravi fiscali (Ires dal 24% al 15%) per quelle che investiranno gli utili in assunzioni sia stabili che a termine. Sgravi anche per gli investimenti in tecnologia e ricerca e riconoscimenti alle ditte individuali e alle società di persone che operano in conformità con le direttive europee che vietano gli aiuti di Stato.


1,5 miliardi di euro andranno a rimpolpare un fondo straordinario per i truffati dalle banche, attivo a partire dall'aprile prossimo. I richiedenti, che dovranno aver vinto la causa davanti all'Arbitro per le controversie fiscali della Consob, potranno ottenere un limite minimo del 30% della somma persa con un tetto di 100mila euro e la "precedenza" spetterà agli individui con un reddito inferiore ai 35mila euro annui.

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