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La memoria corta dell’onorevole Maria Elena Boschi



La memoria, si sa, cala con gli anni. Non dovrebbe essere questo il caso del Presidente dei Deputati, di Italia Viva, Maria Elena Boschi, che ha appena compiuto quaranta anni. Certo, la carica ricoperta, all’interno dell’avamposto di #ItaliaViva dentro la Camera dei Deputati, suggeriva che fosse lei a occuparsi, in prima persona, del caso insorto intorno a un a un personaggio illustre, quale deve essere considerato il Presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte.

Dunque, ricapitolando per chi non ha seguito da vicino la vicenda, #Conte non sarebbe proprio entusiasta di tornare a fare d’emblée l’avvocato, per di più senza avere certezze sul tempo del fischio politico di richiamo. Da qui, la tentazione di partecipare alle elezioni suppletive in programma a Siena, prima dell’ultimo di marzo. Sempre meglio deputato che avvocato, come dargli torto. Senonché, a rompergli le uova nel pagliaio, ci ha pensato la Maria Elena più famosa d’Italia. Conte non deve, per nessuna ragione al mondo, candidarsi. La sua sarebbe vissuta come una scelta strumentale. Per essere chiari, come la scelta di chi si catapulta, là dove si presenta un’occasione. Giusto, giustissimo.

C’è, però, un ma grande come una casa. Proprio lei, la mitica #Boschi, è diventata deputata catapultandosi da Montevarchi a Bolzano. Un salto triplo lungo quattrocento chilometri e cento metri. A Bolzano, peraltro, si sono molto lamentati anche perché non l’avevamo mai vista. E anche dopo, mi dicono, non è che si sia distinta per una presenza assidua. C’è da domandarsi, quindi, da che pulpito venga la predica. Anche se, come è noto, alcuni pulpiti sono bellissimi.


di Antonello Sette


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