La prima volta non si scorda mai. Chissà cosa sta passando per la testa dei ventidue della spedizione croata in Russia, partiti con tante belle speranze e poche certezze sul cammino che avrebbero intrapreso sotto la guida del ct Dalic, ingaggiato dalla Federazione per lo spareggio che valeva l'accesso ai Mondiali e in grado di trascinare un gruppo incredibile verso l'appuntamento più ambito, la finale della Coppa del Mondo.
Un cammino, che oltre a non essere scontato per nessuno, corazzate in primis, è stato costellato di ostacoli e prove di resistenza che hanno fatto emergere i valori, ancor prima mentali e di gruppo che tecnici, di una squadra che, vada come vada contro la stra favorita Francia, ha già vinto la sua battaglia. Sarà la prima finale per la rappresentativa croata, guidata dai leader tecnici Modric e Rakitic, dalla folle imprevedibilità dell'interista Perisic e dagli "attributi" di Mandzukic e Vida.
Giunta all'attesissimo appuntamento dopo ben quattro supplementari consecutivi, che avranno senz'altro acuito la percezione della fatica, i giocatori che vestono i colori nazionali rosso e bianco dovranno superare anche questo intoppo prima di potersi laureare campioni del Mondo e salire sul podio più alto, dove la vista, assicurano, è delle migliori.
Una formazione che seppur ricca di talento e nomi illustri, ha fatto del coraggio e dell'orgoglio nazionale un'arma in più con cui vincere le sfide eliminatorie, trascinata dal favore del pubblico che l'ha via via eletta come squadra beniamina, affidandole il compito più duro, quello di battere un'altra grande del calcio mondiale e far vivere ai tifosi di ogni parte del globo un'altra notte di calcio indimenticabile.
Tutto pronto allo stadio Luzhniki di Mosca per la gara che gli appassionati di calcio attendono ogni quattro, lunghi anni. Poco importa se gli Azzurri non siano riusciti nemmeno a strappare il biglietto verso la Russia, anche questo Mondiale è stato seguitissimo in Italia e, nemmeno a dirlo, oggi saranno in molti a fare il tifo per Modric e compagni.
E mentre ieri si è chiusa la pratica per il gradino più basso del podio, aggiudicatoselo dal Belgio che ha fatto secca l'Inghilterra con un implacabile 2 a 0 firmato da Meunier e il fenomeno Hazard, oggi tocca alla Croazia scrivere la storia, nell'unico Mondiale in cui una tra Brasile e Germania non è riuscita ad aggiudicarsi nemmeno un posto fra le prime quattro del mondo.
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