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La rabbia dei gilet arancioni contro il governo “Subito lo stato di calamità”



Le gelate di febbraio scorso e la Xylella hanno messo alle corde i produttori di olio, un settore imprenditoriale di punta della nostra agricoltura. Tremila agricoltori e olivicoltori si sono radunati nel centro di Bari con oltre 150 trattori per protestare contro governo e Regione. I "gilet arancioni" pugliesi chiedono «il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella, seguendo la scienza e non i santoni, e lo sblocco delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr)».

Il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio vedrà domani la delegazione dei gilet arancioni, Cia, Confagricoltura, Agrinsieme, mentre il 31 gennaio sarà a Bari per incontrare gli agricoltori e sentire le loro istanze.


il Ministro Gian Marco Centinaio

Dai 5Stelle i parlamentari Giuseppe L'Abbate e Gianpaolo Cassese, rispondono alle accuse degli agricoltori ribadendo di “aver provato in tutti i modi ad introdurre la deroga per le gelate ma è stata stralciata dalla legge di bilancio. Chiediamo scusa per non esserci riusciti".

Spagnoletti Zeuli, porta ice dei gilet arancioni marca la inferenza con la protesta francese. «Naturalmente ci differenziamo dai gilet gialli della Francia - dice - perché il nostro è un movimento sempre pacifico. Batteremo i piedi fortemente finché non otterremo il decreto per la grande calamità della gelata, per la Xylella e i Psr che ancora non partono».

Non mancano le polemiche interne. Onofrio Spagnoletti Zeuli ha chiesto le dimissioni del direttore pugliese di Coldiretti Corsetti ed del suo capo romano, il segretario generale Vincenzo Gesmundo, che «Da vent’anni sono sulla scena a dividere il mondo agricolo sugli stessi problemi, indebolendolo, a distruggere l’agricoltura e l’olivicoltura pugliese e italiana».


Spagnoletti attacca Gesmundo, «Il grande protettore della porcata dell’olio Italico, la miscela di olio italiano ed extracomunitario che Coldiretti avrebbe voluto far passare con Federolio, un vero e proprio italian sounding camuffato» e ci chiede come «possa difendere gli interessi degli agricoltori». I danni per le gelate sono stati quantificati in oltre un miliardo di euro con la produzione di olio che è crollata, in alcune zone della Puglia, anche dell’80%. Al maltempo poi si aggiunge il disastro della Xylella. Insomma per i produttori il 2018 è stato un anno disastroso. Secondo la Coldiretti le gelate hanno danneggiato 25 milioni di ulivi lungo tutta l’Italia. Il risultato è il crollo dei raccolti a meno di 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici per la pianta simbolo della dieta mediterranea, pesantemente colpita dalla tropicalizzazione del clima. La Puglia, precisa la Coldiretti, si conferma comunque la principale regione di produzione, con 87 milioni di chili, nonostante il calo del 58%, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con 47 milioni di chili e una riduzione del 34%, e sul gradino più basso del podio si trova la Sicilia, dove il taglio è del 25%, per una produzione di 39 milioni di chili.

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