Massimo Cacciari, tutti a invocare la pace e poi tutti, a partire dall’Italia, a recapitare armi e munizioni all’Ucraina. Non le sembra una contraddizione?
E’ un dato obiettivo che ci si sia stata un’invasione. Al di là delle cause storiche che hanno portato a questa tragedia e delle responsabilità, resta il fatto che, ora come ora, c’è l’invasione di uno Stato sovrano e, quindi, in questa fattispecie, mi pare sacrosanto aiutare gli aggrediti. Dopodiché, rimane aperto il discorso sulle cause e sulle responsabilità che hanno portato a questa tragedia e su come forse, e anche senza forse, il cosiddetto Occidente avrebbe potuto e dovuto comportarsi in modo completamento diverso e con più intelligenza.
Che cosa avrebbe potuto fare di diverso il cosiddetto Occidente?
Poteva, innanzi tutto, sapere che cosa è la Russia. Poi, poteva capire che, trattandosi della Russia e non della Tanzania o del Madagascar, occorreva che non si procedesse aggregando alla Nato Paesi che ruotano intorno alla Russia medesima.
Tutti i russi in giro per il mondo vanno dicendo che questa è la guerra di un Paese, ma di un solo uomo. Secondo lei Vladimir Putin rischia di ritrovarsi isolato?
Putin ha sicuramente dato prova di una vocazione imperiale e imperialista, che la Russia attuale non può più in alcun modo permettersi. La Russia è la Russia, ma non è più quella degli zar e dell’Unione Sovietica. Putin in questa circostanza ha mancato completamente di realismo e ora si trova in grande difficoltà nell’organizzare una ritirata, che non sia palesemente una disfatta.
L’abbraccio fra la Russia e la Cina è un pericolo reale?
E’ un abbraccio che abbia fatto, e tuttora facciamo, di tutto perché si realizzi. E’ una delle conseguenze sciagurate di questa politica occidentale. Facciamo di tutto perché si determini una formidabile intesa fra la Russia e la Cina, in base alla quale davvero l’Europa diventa una penisola del continente asiatico.
di Antonello Sette
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