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La Santanché boccia il misogino Amadeus e dà l'assist per la conduzione di Sanremo alla Venier




Le donne della politica contro Amadeus. È inverosimile quello che sta succedendo intorno al Festival di Sanremo, sempre più ideologico e sempre meno kermesse della musica italiana. L'anno scorso ci ha pensato Teresa De Santis, direttore di RaiUno sostituita solo pochi giorni fa, a creare un pasticcio con la questione della contiguità, ovvero gli amici degli amici avanti sempre e comunque. Per questa edizione, mandata via lei, pensavamo di poter parlare solo di canzoni, invece ecco che Amadeus, in linea con L'eredità, ha raccolto giusto l'eredità lasciatale da Teresina e, non essendoci lei, ha fatto tutto lui. Alla conferenza stampa ha presentato la sue "vallette" introducendole con complimenti sull'aspetto fisico: bellissima era il termine utilizzato continuamente per esaltare le doti delle professioniste. Ma l'apice della misoginia, Amadeus lo ha raggiunto con la frase su Francesca Sofia Novello, la fidanzata del campione di motociclismo Valentino Rossi, "una ragazza bellissima, sono contento. È una sorta di scommessa personale, ero curioso, una ragazza molto bella che sappiamo essere la fidanzata di un grande Valentino Rossi. È stata scelta da me perché vedevo, intanto la bellezza, ma anche la capacità di stare vicino a un grande uomo stando un passo indietro...». Apriti cielo, si sono indignate tutte le donne libere che pensano di valere individualmente e non puntano sulla gloria di essere la donna di qualcuno con la capacità di stare un passo indietro rispetto all'uomo. È intervenuta l'attrice Claudia Gerini, che ha addirittura proposto di boicottare il Festival. Ma perché deve pagare la canzone italiana, che nel mondo così tanto apprezzano, per gli errori di un conduttore esperto di quiz televisivi e di intrattenimento di prime time? È stata Daniela Santanché, dunque, a dare alla Rai un'idea, che dimostrerebbe come la tv pubblica non sia solo demagogia, ma abbia la capacità di affermare la pari dignità degli uomini e delle donne della nostra Italia. Perché è facile dire Amadeus ha sbagliato e che non è un misogino, ma alle parole devono seguire i fatti, quando sono di una gravità assoluta come in questo caso. Dunque ecco l'idea della senatrice di Fratelli d'Italia. Ha dichiarato la Santanché: "Non concordo con le parole della Gerini attrice di grandissimo successo perché nessuno di noi deve boicottare il festival di Sanremo che da decenni rappresenta un momento alto di coesione nazionale e di rilancio della nostra canzone italiana anche se quest’anno purtroppo finora si sta parlando di tutto fuorché di canzoni. Il

Festival di Sanremo è’ un monumento nazionale! Concordo invece con la Gerini su tutto il resto. Nessun conduttore - anche se bravo - può permettersi il lusso di deturpare una kermesse simbolo della italianità. Per le farneticanti affermazioni rilasciate durante la conferenza stampa, Amadeus dovrebbe rinunciare a condurre Sanremo. Al suo posto propongo Mara Venier regina indiscussa della domenica di Rai 1, donna di grande successo e di sicura riuscita cosi da poter cancellare le ombre di un festival misogino. Non è un buon servizio per la nazione vedere Amadeus su quel palco e mettere così a repentaglio la buona riuscita del Festival di Sanremo che - ripeto - non può e non deve essere boicottato ma sostenuto, anche perché dalla sua buona riuscita dipendono molte delle entrate pubblicitarie della Rai. Vedere Mara Venier condurre significherebbe sgombrare il campo dalle accuse di Medioevo prossimo venturo. E sarebbe un modo per la dirigenza Rai di prendere le distanze da una visione obsoleta della donna e del suo ruolo nella società, non a parole ma con i fatti dando un segnale tangibile di una donna protagonista è non come spalla di un conduttore uomo". La Santanchè, insomma, non solo boccia Amadeus, ma lo rimanda a settembre proponendo a viale Mazzini di sostituirlo all'istante, per dare un segnale concreto, e affidare la conduzione del Festival a Mara Venier, una donna della Rai che può dimostrare di essere all'altezza del ruolo di protagonista e non di spalla, di come una donna non deve mai stare un passo indietro all'uomo.


di Michelle Ranieri

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