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La sinistra cerca capri espiatori e mai la verità



 

La sinistra cerca capri espiatori e mai la verità



“Estirperemo le mele marce”, “tolleranza zero”, “un’indecenza, stimavo Panzeri”. Siamo di fronte, nella migliore delle ipotesi, ad una indecente fiera delle ipocrisie. Ancora una volta si usa la via del giustizialismo per nascondere il marcio che c ‘e’ in ciascuna formazione politica, anzi in qualsiasi aggregazione umana. Ed ecco che il buon Panzeri, stimato e storico militante e dirigente della sinistra sindacale milanese si trasforma nel peggior mostro di Lockness. Conosco Panzeri. Meno bene di tanti altri. Ma ho parlato con lui più volte di politica, sono stata a Bruxelles a una sua iniziativa, l’ho incontrato a Roma per ragionare sul sindacato, la cosiddetta analisi di fase. Ne ho perse le tracce nel 2018. Ho di lui un ricordo di persona vivace, intelligente, culturalmente autonomo, politicamente capace. Amava moltissimo anche il calcio di cui a differenza mia era grande intenditore.

Che il suo partito e il Pd lo abbiano condannato senza processo considerandolo drasticamente e irrimediabilmente colpevole, che nessuno si sia neanche lontanamente fatto venire il dubbio di come siano andate veramente le cose, una corsa a dire che o non lo si conosceva o che lo si conosceva completamente diverso, chissà cosa e’ successo dopo! Beh la dice lunga sullo stato di immaturità o regressione della sinistra in questo Paese.

Forse abbiamo dimenticato i tempi della guerra fredda e i finanziamenti irregolari che venivano dall’estero, dall’una e dall’altra parte? Ci siamo dimenticati il cordone ombelicale che legava Mosca ad alcuni dirigenti del PCI? Ci sono ancora tanti testimoni viventi. La sinistra per come è’ ridotta oggi, senza anima e senza mandato, non cerca la verità’ ma solo capri espiatori per lavarsi pubblicamente la coscienza e per perpetrare una classe dirigente a ribasso scelta per cooptazione e non per consenso.

Non mi immagino i dirigenti del Pci puntare l’indice accusatore contro chi aveva il compito di procacciare le risorse. E soprattutto farlo in piazza o in tv, come a dire che esiste un unico colpevole e che la linea di demarcazione tra buoni e cattivi e’ bella nitida! Ma a quei tempi c’era Cossutta e non Enrico Letta. E c’erano validi dirigenti di partito e non grigi e mediocri funzionari stipendiati dal sistema


Monica Macchioni


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