Parigi e Berlino scoprono le carte. Secondo quanto riporta lo Spiegel Macron e Merkel hanno raggiunto un accordo sul futuro budget dell'eurozona che verrà presentato lunedì all'Eurogruppo. Lo Spiegel scrive che l’obiettivo su cui si sono accordati è “un maggior grado di tenuta e di competitività nell'eurozona, per garantire la stabilità dell'eurozona nel suo insieme". Fin qui tutto bene. Solo che si dice anche che i fondi dell'Eurobudget arriveranno soltanto a chi rispetta le regole dell'Ue, fra cui si intendono ovviamente anche quelle di bilancio. Lo Spiegel chiosa che Paesi come l'Italia, che non si attengono alle regole sui debiti, non avrebbero alcuna chance.
Quindi non solo l’accordo viene fatto tra due Paesi soltanto, escludendo l’Italia grande economia europea, ma sono orchestrati in modo da penalizzare il nostro Paese. Non potendo frenare l’ondata di ribellione alle regole europee, si avvelenano i pozzi. Se dovesse passare questa bozza, l’Italia verrebbe messa nell’angolo, e privata dei fondi europei per lo sviluppo, sarebbe di fatto impoverita a tal punto che non resterebbe che il commissariamento. Che è quello a cui ambiscono Francia e Germania. Sanno bene che l’Italia non può uscire dall’Euro ma la sua capacità di mettere in discussione le regole europee va stroncata. Privata dei fondi il nostro Paese non avrebbe altra strada che vendere quei beni pubblici sopravvissuti alle dissennate politiche di privatizzazione.
Lo Spiegel scrive che l’obiettivo dell'eurobudget è "sostenere rilevanti investimenti e riforme dei paesi membri dell'eurozona". Si possono immaginare investimenti a aiuti futuri per paesi in crisi, si legge. Il budget dovrebbe essere parte del bilancio Ue, in modo da garantire le regole sul controllo del bilancio e l'approvazione del parlamento. Non si cita la consistenza finanziaria nel documento, ma questo, secondo Spiegel, dovrebbe essere inferiore alle proposte iniziali di Macron. Saranno i pesi dell'eurozona a finanziarlo, sulla base di prescrizioni strategiche annuali. Mercoledì, due giorni dopo l’Eurogruppo, arriva come una mannaia, il verdetto della Commissione Europea sui bilanci degli Stati membri, col rischio di una sonora bastonata all'Italia. D’altronde il nostro Paese non può contare nemmeno sull’appoggio di altri partner europei. Austria e Olanda hanno detto di essere favorevoli a una procedura di infrazione se il governo giallo-verde non scende a compromessi rispetto alle richieste della Commissione.
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