Un miliardo e 300 milioni di euro confiscati a mille "grandi evasori", 644 in manette tra corrotti e corruttori in un giro d'affari da oltre tre miliardi attorno agli appalti truccati, 751 arrestati tra narcotrafficanti e scafisti nell'ambito dell'odioso business della migrazione, 2 miliardi confiscati alle mafie, 3 miliardi intercettati e sottratti al denaro sporco del riciclaggio: sono solo alcuni dei numeri dell'ultimo anno e mezzo di attività svolta dalla Guardia di Finanza, che celebra oggi la ricorrenza della sua nascita.
244 anni e non sentirli, verrebbe da dire, leggendo i numeri di una istituzione con forti radici nel passato della nazione, ma in grado di rinnovarsi e ammodernarsi di continuo, per restare al passo coi tempi e neutralizzare i nuovi metodi di chi cerca di frodare e scansare le regole alla base del vivere civile.
Leggendo i rapporti comprendenti il periodo che va da gennaio 2017 a maggio 2018, saltano subito all'occhio le ingenti risorse recuperate nella strenua lotta delle Fiamme Gialle all'evasione, all'elusione e alle frodi fiscali: non si parla in questo caso di piccole effrazioni, dallo scontrino non battuto alla dimenticanza nella dichiarazione di piccoli artigiani e commercianti, ossatura imprescindibile da cui il paese dipende, bensì di grandi evasori, ossia quei soggetti fiscalmente pericolosi e i cui patrimoni rappresentano e sono connessi a gravi inadempienze tributarie o a reati economico-finanziari. Sotto la lente del Corpo importi decisamente ingenti, se si pensa che questi evasori hanno sottratto, nel periodo in esame, non meno di 2 miliardi e 300 milioni alle casse dello Stato, con una media di oltre 2 milioni ciascuno.
Un successo a cui si è giunti attraverso metodologie innovative, che non si focalizzano tanto sulla ricerca dell'evasione, difficilmente individuabile, ma fondato sul rilevamento della discrepanza evidente fra le manifestate disponibilità economiche e lo spesso esiguo reddito dichiarato dai soggetti in considerazione.
Per giungere ai concreti risultati ottenuti, la Guardia di Finanza ha dovuto scoperchiare una vera e propria rete di cui si avvalgono i grandi evasori, un intricato sistema di fatturazioni false, spesso sotto l'esperta consulenza di studi tributari, in grado di concorrere slealmente e danneggiare in maniera grave i competitori onesti sul mercato. Ne è un esempio l'operazione "Rekord" condotta dal Nucleo polizia economico-finanziaria di Como, che ha portato alla luce le malefatte di un'organizzazione di matrice criminale dedita alla vendita nell'ambito di prodotti elettronici e informatici. Le investigazioni hanno portato all'arresto di 17 persone e a sequestri preventivi per un valore di circa 85 milioni di euro, nell'ambito di un sistema di fatture false per circa 300 milioni.
Quello delle emissioni false è un fenomeno di difficile identificazione, sia per il respiro internazionale delle transazioni che per i lunghi tempi di verifica e acquisizione delle prove.
Sono compresi nella categoria dei grandi evasori, anche i promotori delle cosiddette "frodi carosello", mirate a costituire fittizi crediti Iva, ottenendo indebite compensazioni a danno dell'erario. Nell'ultimo anno e mezzo sono state circa tremila le società colte in questa pratica fraudolenta. Non per ultimi coloro che portano al di fuori del paese i loro profitti, evadendo le imposte e le società straniere che operano in Italia, senza però dichiarare i redditi su cui hanno l'obbligo di imposta.
Altri interventi di successo sono stati quelli mirati al contrasto delle frodi fiscali internazionali: sfiorano i 23 mila i reati fiscali denunciati nel periodo preso in considerazione, di cui il 67% sono costituiti da emissione di fatture false, dichiarazioni fraudolente e occultamento di documentazione contabile. 17 mila responsabili individuati, di cui 378 finiti in manette. Ammontano a 1,1 miliardi le confische in tal senso, con 5,7 miliardi già proposti e in attesa del vaglio della giustizia.
Altro tema al centro dell'opera delle Fiamme Gialle è quello della cosiddetta economia invisibile, ovvero di quelle persone sconosciute al Fisco, responsabili di aver evaso nell'ultimo anno e mezzo, 5,8 miliardi di Iva.
Nel settore delle accise sono stati sequestrati 18.400 tonnellate di prodotti energetici oggetto di frode, a fronte di un consumato in frode di 225.000 tonnellate.
Nel comparto del gioco e delle scommesse, sono stati eseguiti 6 mila controlli ed eseguite più di trecento indagini di polizia giudiziaria, come nel caso condotto dalla polizia di Crotone, che ha accertato le attività di una cosca di ndrangheta, la quale aveva acquisito una posizione primeggiante nella raccolta di scommesse a distanza e a rete fissa e che ha portato al fermo di dieci soggetti e a un sequestro di beni per 13 milioni di euro, oltre alla richiesta alle autorità maltesi di mettere sotto sequestro un'attività legata al gioco.
Altra tipologia di reato su cui il Corpo riversa gran parte delle proprie risorse, è la corruzione e i reati contro la PA, che hanno portato alla denuncia di 6 mila persone, il 10% delle quali è finito in carcere. Ammontano invece a 2,9 miliardi le irregolarità riscontrate negli appalti pubblici, il 40% del valore totale delle gare oggetto di indagine. Ne è un esempio l'indagine effettuata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli che ha registrato la condotta delittuosa attorno a 18 procedure di affidamento di lavori gestite da diversi Enti pubblici locali. Corruzione è anche l'insieme di inefficienze e sprechi, catalogati in oltre 5 miliardi, di cui si rendono protagonisti persone che, operando nel pubblico, procurano evidenti danni all'erario.
Vi sono poi le frodi condotte a danno del bilancio nazionale e comunitario, pari a oltre 1,5 miliardi, contro i 175 milioni di quelle a danno del sistema sanitario.
Legati alla sanità sono i "furbetti del ticket", individuati per mezzo di controlli a tappeto. Il dato allarmante parla di nove persone su dieci, curate gratis da strutture pubbliche senza avere i necessari requisiti.
Tema cardine attorno cui ruota l'attività del Corpo è la lotta alla criminalità organizzata e al finanziamento del terrorismo.
Le indagini patrimoniali contro le mafie hanno portato alla confisca di beni e valori per 2 miliardi di euro, a cui si aggiunge la costante vigilanza per abbattere il fenomeno del riciclaggio, attraverso cui le associazioni criminali reintroducono il denaro sporco nella società. Nell'ultimo anno e mezzo il fenomeno si è assestato sui 3 miliardi, un fiume di soldi intercettato grazie alle 13oo indagini condotte dalla polizia giudiziaria.
Proprio il controllo del movimento di denaro è alla base di un efficace contrasto al finanziamento del terrorismo internazionale. Sono stati scoperti flussi per 14 milioni, illecitamente trasportati al seguito di soggetti che entravano o lasciavano l'Italia.
Vi è poi una lotta senza quartiere contro la contraffazione, altro male che affligge l'Italia, tanto ancorata al suo made in Italy, risorsa spendibile in tutto il mondo. Sono oltre 260 milioni gli articoli sequestrati in questo traffico, tra vere e proprie contraffazioni e prodotti catalogati come non sicuri.
Di pari passo, le Fiamme Gialle hanno oscurato o sequestrato 521 siti internet, utilizzati nel commercio di beni contraffatti.
Falsificazione che non riguarda soltanto i beni, ma che trascende nelle banconote, monete e titoli, per un valore complessivo di 12 milioni di euro. Denunciate 366 persone, 65 delle quali in manette.
Nella forte azione di caccia ai traffici di droga, la Guardia di Finanza può vantare metodi e mezzi sempre più all'avanguardia. Significativo il dato secondo cui il 50% delle sostanze stupefacenti sequestrate sia stato intercettato grazie a grandi operazioni aeronavali.
Sempre in mare si gioca l'importante partita volta al contrasto dei narcotrafficanti e soprattutto degli scafisti dediti al mercato umano e che sfruttano in maniera tanto odiosa il fenomeno migratorio dell'ultimo decennio. Più di 700 gli arresti e 382 mezzi sequestrati dalle Fiamme Gialle nelle nostre acque.
La cerimonia
Oltre a festeggiare più di due secoli di virtuosa attività, nell'occasione odierna, nel bellissimo scenario del Centro Logistico Sportivo di Villa Spada a Roma, la Guardia di Finanza ha onorato i propri caduti durante la Grande Guerra, grazie all'ambito onore conferito dal Presidente della Repubblica, con la medaglia d'oro al merito civile per la Bandiera di guerra delle Fiamme Gialle.
Ad aprire la cerimonia un sentito discorso del Comandante Generale Giorgio Toschi, che ha ripercorso la storia e le gesta del Corpo e ribadito la missione, "a forte vocazione sociale" delle Fiamme Gialle.
Subito dopo la resa degli onori da parte dei Finanzieri schierati, al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che, accompagnata da altre figure istituzionali e dello Stato Maggiore, ha passato in rassegna la Brigata di formazione. Presenti in tribuna anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Dopo il conferimento della medaglia d'oro al valore civile alla Bandiera di guerra, da parte del Presidente del Senato, hanno preso parola, nell'ordine, il Ministro dell'Economia Giovanni Tria e la stessa Casellati.
Accorato discorso, quello dell'inquilino di via XX Settembre, che dopo un elogio al Corpo, ricordandone gli ottimi risultati per quanto riguarda la cooperazione internazionale con gli enti analoghi di altri paesi, ha voluto ribadire la vicinanza della Guardia di Finanza alla cittadinanza tutta, per mezzo della sua opera di contrasto delle illegalità economiche.
Conciso il discorso del Presidente del Senato, che ha rivolto il suo saluto ai Finanzieri schierati di fronte al palco e a quelli in congedo di tutta Italia, ripercorrendo la storia "di onori e illustri riconoscimenti" del Corpo, in grado di rispondere alle esigenze dei tempi contemporanei, senza però dimenticare le proprie radici.
In seguito sono stati rilasciati encomi e particolari menzioni per finanzieri distintisi in operazioni di diversa portata e tipologia, tutti riconoscimenti al merito e al valore delle Fiamme Gialle, consegnati dal Presidente del Consiglio Conte.
Al termine delle premiazioni è stata la volta delle sfilate che si sono susseguite mentre una voce dal megafono descriveva e annunciava i vari plotoni. Per ultimi, a seguito del ricchissimo medagliere, hanno sfilato gli atleti delle Fiamme Gialle, protagonisti della storia dello sport olimpico e mondiale italiano, con un bottino di medaglie invidiabile.
Momento particolarmente vivace e gradito da tutti i presenti, è stato quello della dimostrazione pratica di un'operazione sul campo effettuata dai "Baschi Verdi" e dalle unità cinofile del Corpo, simulazione a cui ha preso parte anche un elicottero atterrato sulla scena.
La cerimonia si è quindi conclusa con gli onori riservati al primo ministro Giuseppe Conte, salutato dai plotoni mentre la banda intonava uno degli inni storici del Corpo.
Alessandro Leproux
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