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Le ultime cartucce della De Santis per sistemare gli amici, Salini fermi i sovranisti in Rai



La “Bestia” da qualche giorno riposa, narcotizzata dal suo stesso leader, la fabbrica umana di like e tweet salviniani fatica a distinguere nel mare dei followers chi adesso è amico a cui rivolgersi e chi nemico da cui difendersi. Da #goSalvinigo a #don'tstopmenow, è un attimo, dal grido di battaglia “Che io deceda se recedo” alla rassegnata preghiera di aver salva la vita: “le vie del Signore e della Lega sono infinite” è la litania che si sente oggi davanti alla porta della Casaleggio & Associati recitando un passo del vangelo secondo Matteo, Salvini. Se la “bestia” di Morisi dorme e non prende pesci c’è chi, in RAI, non chiude occhio. In attesa dei riposizionamenti di sorta c’è chi prende in parola il leader dei 5 stelle “non molliamo la nave che affonda”. Anzi, fa di più, tutti a bordo! Che la nave salpi, affondi o resti incagliata sulle sabbie mobili del Governo del cambiamento, a cui abbiamo capito piace solamente cambiare, l’importate è continuare con l’informata degli esterni. Questo è quello che succede quando il Servizio Pubblico della RAI decide di muoversi secondo logiche più simili ad un’agenzia di comunicazione e per giunta senza il minimo di obiettività. Avevamo già appreso con stupore e sconcerto la composizione dei nuovi palinsesti che sembravano ancora una volta rispondere a logiche ben precise: mortificazione dei professionisti interni, strapotere di agenti esterni. L'arrivo di esterni ha quasi sempre coinciso con flop o inedite sconfitte. E invece molte trasmissioni di successo fatte per le reti sono condotte da giornalisti interni. Vediamo la vecchia abitudine di mortificare le professionalità interne per premiare chi viene da fuori. E per questo i soldi si trovano. Non si trovano invece per il “cambiamento”. L’Azienda non si è neanche concessa il tempo di riprendersi dal flop di Grand Tour della Cuccarini, con la direttrice De Santis di Rai1 suo malgrado editore (di governo), che proprio sulla prima rete siamo di fronte alla ennesima stagione di esterni e nomine. Da Rai1 infatti, giungono voci molto preoccupanti – fa notare l'UGL RAI in una nota - circa un tentativo in corso volto a sostituire la squadra di risorse editoriali (tutte interne) in forza alla produzione "Buongiorno Benessere" con una schiera di consulenti. Il sindacato si dichiara già pronto ad intraprendere tutte le iniziative necessarie a garantire la piena tutela del personale interno, nell'interesse del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, dei suoi utenti e dei suoi lavoratori ma ci si chiede se i lavoratori in RAI debbano essere i primi a guardarsi le spalle dall’Azienda stessa per cui lavorano. A RAI1 la direttrice De Santis è innamorata a tal punto del suo editore che vorrebbe prendere anche con sé l’amante “virtuale” di una comunicazione tutta esterna? Il mare è molto mosso nelle acque del Governo ma in queste condizioni c’è il rischio che riporti a galla il torbido che giace sul fondo. La Commissione di Vigilanza RAI deve tornare a riunirsi. Non è bastato aver disinnescato il doppio incarico di Foa. Viale Mazzini, si sa, è lo specchio della politica e spesso la anticipa. Il ribaltone pro-Lega ha avuto effetti molto nocivi. La macchina spartitoria tra M5S e Lega pende di più, e molto, verso il Carroccio. Ma non si può ridurre tutto a questo allo spartirsi delle poltrone mandando al diavolo i cittadini che pagano il canone e che magari vorrebbero accendere la TV e vedere un servizio di qualità invece di un organo di partito che si esprime attraverso la rete ammiraglia. Il Cda pubblicamente si è espresso sulla De Santis, mentre lei rifugge la verità di una direzione fallimentare. È tempo che l'ad Salini oltre che a prendere le distanze prenda provvedimenti. Se la "Bestia" dorme è il momento di svegliarsi da questo sonno della ragione prima che generi mostri peggiori.


Alberto Milani

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