Lettera-appellodi Alberto Veronesi e Stefania Sandrelli
Ci permettiamo di fare un appello al Governo per esprimere il grande grido di dolore dell’intero comparto dello spettacolo dal vivo.
Il comparto intero dello spettacolo é stato il primo la cui attività é stata chiusa e gli effetti di questa crisi metteranno una grave ipoteca sulla sua riapertura; i lavoratori precari, non dipendenti, ivi compresi i liberi professionisti, che a questo mondo fanno riferimento, sono già esclusi come categoria dalla applicazione degli ammortizzatori sociali e delle indennità.
Ci riferiamo precisamente agli operatori della lirica, della prosa, della musica classica tradizionale e contemporanea, della musica popolare contemporanea, della danza, dei circhi, dello spettacolo viaggiante e della formazione artistica, un intero comparto del lavoro e della creatività nazionale la cui sopravvivenza é oggi gravemente minacciata.
Con riferimento al Decreto Legge che é in approvazione in questi giorni sulle misure urgenti a sostegno della economia e della sanità questi lavoratori dello spettacolo debbono essere considerati al pari dei lavoratori degli altri settori e poter beneficiare delle misure che sono concesse a questi; la cassa integrazione in deroga, il differimento delle scadenze fiscali, ad esempio; e le imprese legate allo spettacolo debbono poter beneficiare come le altre imprese di sgravi contributivi, tax credit, congelamento dei versamenti dei mutui, sospensione dei versamenti IVA.
Nessun settore come quello dello spettacolo dal vivo ha bisogno, in questo momento, di una attenzione da parte del governo, anche per l’istituzione di un fondo di garanzia per tutelare quelle attività che avranno difficoltà a riaprire e per l’assegnazione di contributi anti crisi. E anche per avviare campagne mediatiche per riportare i cittadini, dopo l’emergenza, a teatro e nei luoghi di cultura.
Nell’anno della celebrazione dei 250 anni di Beethoven, il musicista che ha liberato la categoria degli artisti dalla servitù di uno stipendio rendendoli lavoratori liberi , si rischia che i suoi eredi italiani facciano la fine del suo amato poeta Friedrich Hölderlin, che riuscì a sopravvivere solo grazie alla beneficenza di un contadino.
Vorremmo quindi chiedere che il governo preveda, nel Decreto Legge di imminente approvazione, misure di sostegno al reddito dei lavoratori dello spettacolo, con particolare attenzione a quelli precari, ivi inclusi i liberi professionisti.
Crediamo che potremmo risollevarci come Paese solo se prevarrà il senso di comunità ed anche la tutela del patrimonio culturale.
Per Schopenhauer l’arte, ed in particolare la musica, era la sola attività che permettesse all’uomo di sfuggire al proprio destino di sofferenza.
Dostoevskij diceva che la contemplazione della Madonna di Raffaello era la sua terapia personale, perché , come scrive ne l’Idiota, solo la bellezza salverà il mondo.
Quando il contagio finirà e riapriremo l’Italia, riapriamo i musei, i teatri, portiamo ed espandiamo la nostra bellezza italiana da sempre nostra forza nel mondo.
Alberto Veronesi
Stefania Sandrelli
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