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Lo slalom di Foa e Salini per svicolare gli incontri “pericolosi”: salta ancora la vigilanza



Delle due l’una. O i membri della commissione di Vigilanza sulla Rai non sanno cosa chiedere ai vertici della Rai, in particolare al tandem Salini-Foa che ha in mano il volante dell’azienda, oppure i due manager sono talmente bravi nello svicolare gli appuntamenti pericolosi ( caso Fazio alla gestione dell’informazione la lista delle domande è talmente lunga da far paura) da far sempre normale anche ciò che non lo è. Sembrerà strano ma è saltata ancora l’audizione del settimo piano di viale Mazzini in commissione di Vigilanza, che ha al primo punto dell’ordine del giorno il piano industriale appena varato dal Consiglio di amministrazione. Piano con più ombre che luci. E poi c’è la questione del richiamo del’Agcom in materia di pluralismo e i contratti, specie quello di Fabio Fazio, stra milionario conduttore di Che Tempo che fa ma con gli ascolti ben al di sotto degli standard di Rai Uno. L’audizione di Marcello Foa e di Fabrizio Salini, presidente e amministratore delegato di viale Mazzini, era programmata per domani, martedì 26 marzo, alle 9,30.


Ma è nuovamente saltata. Già la scorsa settimana - per impegni di Aula parlamentare dei commissari, a quanto pare – l’audizione dei due era stata spostata ad altra data, per l’appunto a domani. Ma anche stavolta nulla da fare. Con molta probabilità la componete leghista della commissione sta reggendo il gioco dello scantonamento del vertice aziendale, che vuole evitare di dover dare risposte chiare su argomenti scottanti. Non solo. Per il senatore del Pd, Salvatore Margiotta, ci sono evidenti “problemi all’interno della maggioranza” che “ha progetti assai differenti per il futuro della Rai”, rispetto al piano industriale presentato dall’amministratore delegato Fabrizio Salini e approvato dal cda nelle scorse settimane. Potrebbe essere questo, secondo il componente della commissione di Vigilanza sulla Rai, uno dei motivi per cui ancora una volta è slittata l’audizione dei vertici di viale Mazzini davanti alla stessa commissione. Un secondo motivo, ipotizza Margiotta, potrebbe essere legato al fatto che il Pd continua a contestare la regolarità della seconda votazione che la scorsa estate ha portato all'elezione di Foa a presidente, elezione “che riteniamo, tra l’altro, palesemente illegittima visto che era già stato sottoposto al parere vincolante della Vigilanza il 1 agosto, con esito contrario alla sua nomina”. Al gruppo Pd “continua ad essere negato l’accesso alle schede”, spiega Margiotta, “per verificare che la votazione non presenti irregolarità". E questa situazione indurrebbe a procrastinare nel tempo l'audizione dei vertici Rai, a differenza invece dei direttori di rete e testate che, a turno, sono stati e sono chiamati ad illustrare i rispettivi piani editoriali e progetti.


di Alberto Milani

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