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Lo Stato punta a tornare azionista di Alitalia, Di Maio: «Newco da 2mld per rilanciare la compagnia»



Per Alitalia si profila un ritorno dello Stato tra gli azionisti. L'idea, stando a quanto annunciato dal vicepremier Luigi Di Maio in un'intervista al Sole 24 Ore e ribadito dal premier Giuseppe Conte da Addis Abeba, dovrebbe prevedere, attraverso una nuova società fondata ad hoc, l'ingresso tra i partner anche di Fs e del Mef, che tramite una equity dovrebbe reperire i fondi per coprire parte del prestito per dotare la newco di un capitale di partenza tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro.

A frenare gli entusiasmi, nel pomeriggio, è arrivata la smentita del titolare del ministero dell'Economia, Giovanni Tria, glaciale in merito all'operazione: «Io penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell'Economia. Io non ne ho parlato».


Per il premier, in viaggio istituzionale in Etiopia, è importante «creare sinergie con le Ferrovie dello Stato perché il trasporto aereo e quello ferroviario non possono essere sganciati». Il dossier, in mano al Mise, dovrebbe essere prossimo alla presentazione e stando proprio al titolare del Ministero si arriverà «alla scadenza del 31 ottobre», data in cui dovrebbe essere presentata l'offerta «vincolante» ad Alitalia. Nessuna proroga verrà infatti concessa in merito alla restituzione, fissata entro il 10 dicembre, dei 900 milioni di euro di prestito ponte elargiti dal precedente governo per mantenere a galla la compagnia di bandiera. Sempre nell'intervista al quotidiano economico, Di Maio ha sottolineato l'importanza di dotare di un capitale così ingente la newco, «che consente ad Alitalia di tornare competitiva e di avere nuovo slancio. Una dotazione che le consente di emergere dalla linea di galleggiamento».


Per quanto riguarda la questione occupazionale, nell'incontro coi sindacati, il vicepremier grillino ha optato per il modello Ilva, impegnandosi a garantire «una tutela più ampia e possibile dell'occupazione» tramite un piano a lunga scadenza che riesca a strappare Alitalia dal pantano in cui sembra sepolta da decenni.


Altra novità importante sembrerebbe quella legata al possibile ingresso nella compagnia di partner internazionali, a detta di Di Maio «anche da compagnie comunitarie», dettaglio che consentirebbe di scavalcare il limite imposto alle compagnie extra Ue del 49% del capitale.



di Alessandro Leproux

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