Dalle serenate in Gondola a Venezia alle collaborazioni con i big della musica mondiale come Brian May dei Queen, il mestrino Luca Foffano in arte Minnelli è secondo i bene informati la prossima vera grande star della lirica e del pop italiano, l'unico capace di raccogliere il testimone di Andrea Boccelli, tanto che l'autore di Con te partirò Francesco Sartori ha dichiarato che la sua storia e la sua voce sono state per lui una nuova fonte di ispirazione. Luca Minnelli ha passato gli ultimi due anni di Covid a prepararsi, incidendo e mixando nei migliori studios assieme al top dei musicisti internazionali, per arrivare in primavera a far emozionare e parlare l'Italia intera con le sue canzoni, i suoi album, le sue tournee kolossal, persino un libro: e il singolo appena uscito di gran successo sul web con guest star May è solo un assaggio. Lo abbiamo quindi incontrato, consapevoli di parlare con una stella nascente e curiosi di conoscerlo e farvelo conoscere prima di tutti gli altri: perché siamo sicuri che tra un paio di mesi sarà su ogni giornale.
Luca, come nasce la tua passione per la musica e quali sono le tue influenze?
Ho amato la musica fin da bambino, in particolar modo la lirica perché i miei genitori ne erano grandi amanti, e ho capito fin da allora sentendola sempre con loro che volevo dedicarmi a quello nella vita. I miei preferiti erano Pavarotti, Carreras, Domingo, tutte le grandi voci insomma. Ma ero un ascoltatore versatile: amavo anche tanto i Queen, i Deep Purple, i Led Zeppelin... li ascoltavo e cantavo fino all'ossessione con i miei coetanei. Così fin da ragazzino, mentre studiavo e poi mi laureavo ed iniziavo a lavorare, mi sono impegnato a imparare a cantare e a suonare diversi strumenti, e con alcuni amici ho messo su una band; facevamo sia cover che pezzi nostri, spaziando tra tantissimi generi musicali. Un percorso che è andato avanti per tutti gli anni '80 e '90, tra concorsi musicali locali, serate di pianobar, feste di piazza, e lezioni di canto dal soprano di fama mondiale Michela Remor, fino a quella che posso considerare la mia vera svolta nel 2004, quando ho iniziato a cantare serenate in gondola a Venezia, ottenendo un successo inaspettato quanto notevole che mi ha portato un po' ovunque negli anni successivi, rendendomi uno di quegli artisti italiani molto più attivi, conosciuti ed apprezzati all'estero che da noi, con molte collaborazioni internazionali alle spalle che ricordo con emozione, come quella con Dionne Warwick per citarne solo una.
Vorrei qui approfondire il tuo rapporto speciale con la magica e romantica città di Venezia, con i suoi canali e le sue gondole...
A tal proposito ci tengo a dire che la gondola è il simbolo di Venezia tanto quanto il leone e una cosa che mi rattrista è che se oggi uno va a Venezia troverà che tutti i gondolieri hanno messo la gondola non in acqua ma nella terra ferma perché non hanno più lavoro. I cantanti delle serenate in gondola sono in grosse difficoltà, come tanti di noi cantanti specializzati in serate dal vivo in generale: questa categoria è rimasta a lungo senza possibilità di esibirsi e guadagnare, e senza nessun aiuto. La stessa Venezia è una città che ha bisogno di mostrare al mondo tutta la sua arte e bellezza e il Covid spogliandola del turismo l'ha mandata spaventosamente in crisi: il mondo di chi lavora in ristoranti, alberghi, bar ha subito un colpo durissimo dal quale ancora non si è ripreso e questo mi fa soffrire perché con Venezia come giustamente dicevi ho un rapporto emotivo fortissimo.
Torniamo alla musica: dalle gondole di Venezia sei approdato ad una carriera internazionale che ti ha fatto cantare in tutto il mondo negli ultimi 20 anni.
Sì, ho veramente spaziato tantissimo a livello geografico, dall'America alla Russia, pensa che la nuova piega che ha preso la mia carriera nasce da un concerto che ho tenuto ad Abu Dabi, negli Emirati, dove ho conosciuto il mio attuale manager, Franco Trevisiol, una figura molto particolare, perché non nasce come manager musicale, lo diventa per me. Lui è un imprenditore, laureato in psicologia ed amante di musica e arte, e quando mi ha ascoltato si è innamorato della mia voce e mi ha proposto di mettere in piedi un sogno assieme, diventare mio manager, creare un'etichetta, chiamata Voce e musica, e realizzare degli album e delle tournee che valorizzassero il mio talento come secondo lui meritava, perché credeva che potessi ambire a molto di più. Ci ho riflettuto e ho deciso di sognare con lui, e da lì nasce tutto quello che negli ultimi due anni ho fatto e sto preparando: ringrazio Franco perché mi ha spinto a credere ancora di più in me e nelle mie possibilità artistiche, ad essere più ambizioso, cosa che sta già dando frutti importanti e vorrei che ci portasse entro breve al festival di Sanremo tra i big.
Come vi siete mossi quindi per realizzare questo sogno, questa nuova avventura?
In questi due anni siamo stati molto attivi: se il Covid globalmente è stata una catastrofe che ha portato tanta sofferenza e morte, e tanti problemi anche al mondo dello spettacolo, almeno però il non poter cantare dal vivo, il dover aspettare e rinunciare a tanti concerti programmati, ci ha dato la possibilità di passare tutto il tempo a prepararci in modo veramente approfondito: noi siamo molto perfezionisti, e volevamo che per quando fosse stato lanciato questo mio nuovo progetto solista, per il quale ho preso lo pseudonimo di Luca Minnelli (altro omaggio a Venezia, perché i Minnelli erano una nobile famiglia locale dei tempi del massimo splendore veneziano, ma non mi dispiace se qualcuno invece pensa a Liza e Vincente), tutto fosse pronto in modo impeccabile. Abbiamo iniziato quindi cercando persone importanti nel mondo dello spettacolo con cui collaborare, ed in effetti l'ensamble che abbiamo messo insieme a livello musicale è eccezionale. Abbiamo già inciso due cd, che usciranno prossimamente, che abbiamo registrato in parte con la Budapest Symphony Orchestra diretta dal maestro Diego Basso nello stesso studio della capitale ungherese usato da tutti i big inclusa la Disney, e in parte in uno degli studi migliori d'Italia, quello di Ron a Garlasco, per poi far eseguire il mastering a New York da Sterling Sound, che sono i numero uno mondiali, con canzoni a firma di nomi come Francesco Sartori, l'autore di "Con te partirò" ed altri brani di Boccelli, e in cui suonano musicisti delle band di Vasco Rossi e Renato Zero: la mia filosofia è che o le cose si fanno in modo super professionale o non si fanno proprio. Basti pensare al primo singolo appena uscito, "Forever and Ever with You", scritto dal noto produttore e compositore veneziano Stefano Panizzo alias Steven Tibet, dove guest star sono la star del musical di Broadway Kerry Ellis e soprattutto Brian May dei Queen, nel cui mito sono cresciuto fin da ragazzino.
Infatti questo era un punto al quale volevo arrivare: come è stato il rapporto umano con May?
Ecco, questo è stato un bel sogno. Siamo stati assieme sette giorni, ed è una persona splendida, di un'umiltà ed affabilità eccezionali, ma di grande cultura. Io ho scoperto in quel momento che lui è anche laureato in astrofisica, e questo fa capire molto dell'unicità della sua persona secondo me. Tra noi è nata una grande amicizia, e c'è un episodio che voglio raccontare perché molto bello e significativo. E' capitato che con il mio manager Franco si volesse prendere un regalo per lui, e cosa puoi regalare a un uomo del genere, che ha già potenzialmente tutto? Così in Austria gli abbiamo comprato due trottole, proprio il gioco per bambini, spendendo ovviamente anche pochissimo: May si è commosso, ci ha detto che questo dono lo ha fatto tornare ai suoi tre o quattro anni, e che per questo ci sarà sempre grato, non lo dimenticherà mai. Nemmeno se gli avessimo regalato un vero aereo sarebbe stato così felice. Credo che questo dono, andando a toccare dei tasti particolari dell'animo umano legati all'infanzia, abbia creato tra noi un legame particolarmente forte, simile a quelli che a volte si creano quando si è bambini e che spesso durano tutta la vita.
Davvero una bella storia, come è stupendo il singolo con May, uscito con eccellente riscontro di visualizzazioni su YouTube un mese fa. Covid permettendo, quali sono le date delle prossime uscite?
La prima cosa che sta per uscire, a febbraio, è un libro intervista sulla mia storia, frutto di diversi incontri con un giornalista della Rai, che sarà pubblicato da Male Edizioni e che presenteremo in vari canali televisivi. L'album invece, di dodici tracce, uscirà a fine marzo, accompagnato dal secondo singolo "La voce è musica" che sarà scritto dal già citato Francesco Sartori di "Con te partirò" e di "Aria" di Gianna Nannini. Sartori tra l'altro si è innamorato della mia voce e mi ha detto una cosa bellissima, cioè che conoscere me e la mia vita è stato per lui una fonte di ispirazione importante. Quindi partirà con la tarda primavera il nostro tour, che sarà molto particolare. Non vogliamo fare come Boccelli ad esempio, che ha dietro un'orchestra: i nostri musicisti saranno invece quasi nascosti, mentre si vedrà un gigantesco video fatto appositamente, che ha tra l'altro a mio avviso degli spunti tematici meravigliosi, nonché dei ballerini e uno show di luci. In ogni data poi ci saranno ospiti musicali d'onore, sia nazionali che stranieri, di alto livello: una specie di regalo agli spettatori, nello stile di Zucchero con le sue jam session. A tutto ciò seguirà per finire una tournee invernale nei teatri, andando verso l'obiettivo di partecipare al prossimo Sanremo: arrivare a quel traguardo e superarlo sarà la nostra sfida di quest'anno.
Di Umberto Baccolo.
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