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Luca Palamara a ‘L’Identità’: “La mia battaglia continua, basta all’uso politico dei processi"

Palamara scende in campo con il partito “Oltre il sistema”. L’Identità a colloquio con Luca Palamara, ex presidente dell’Associazione nazionale magistrati, che scende in campo alle politiche del 25 settembre con il suo partito “Oltre il sistema”. Il programma è imporre all’agenda politica una riforma strutturale della giustizia in dieci punti. “Una battaglia per la legalità e le pari opportunità”



“Cambiare la giustizia, non c’è democrazia”


Mi candido alle elezioni del 25 settembre. Chi saranno i nostri interlocutori politici? Io penso che questo sia un tema che storicamente ha interessato il mondo del centrodestra. Ma non solo. Penso che il tema della giustizia abbia diviso il Paese in due tra garantisti e giustizialisti, ed è stata la vera sconfitta. Il Paese è di tutti”. Così Luca Palamara, ex presidente dell’Anm, annuncia la sua discesa in campo con un suo partito: “Oltre il sistema”, che questa settimana inizierà la raccolta firme per presentarsi alle elezioni politiche. Obiettivo: portare avanti la battaglia per la riforma della giustizia. “Ci sono tantissimi nomi - ha anticipato in questi giorni l'ex magistrato - che ancora non hanno manifestato pubblicamente la loro adesione perché la caduta del governo è stata un fulmine a ciel sereno. Quindi ora dobbiamo accelerare il tutto, una macchina che già era ampiamente in movimento e che si era data tempistiche diverse. Siamo già presenti in tutta Italia”. “No all’uso politico della giustizia. La mia battaglia di verità continua”, afferma convinto l’ex membro del Csm, con il quale abbiamo fatto il punto sul suo nuovo progetto politico.


Un nuovo partito, quello di Palamara. E le alleanze?


Un nuovo partito che vuole imporre al centro della agenda politica 10 punti per riformare la giustizia in modo strutturale. Un partito che già questa settimana inizierà la raccolta delle firme comune per comune per presentarsi collegio per collegio in tutta Italia per portare avanti con determinazione e fierezza una battaglia di riforma della giustizia.


Per una giustizia più giusta e poi?


La giustizia diventa cartina di tornasole di tutti gli ambiti del vivere civile. Perché senza giustizia sul lavoro non ci può essere equità, senza giustizia nelle aziende non ci può essere investimento, senza giustizia sociale non ci può essere sviluppo. Inoltre la giustizia non può mai diventare un’arma impropria per colpire un avversario politico come è capitato troppe volte nella storia italiana


La caduta di Draghi è una catastrofe come molti dicono oppure è una opportunità?


È accaduto. Non mi pongo il problema di ciò che avrebbe potuto essere. O di come sarebbe potuta finire. Cerco di poter dare il mio piccolo contributo con soluzioni nuove e praticabili per un Paese in forte difficoltà economica che avrà da gestire un periodo difficilissimo anche per quanto riguarda i fondi Pnrr. Anche l’associazione che ho lanciato “Oltre il sistema”, per la quale è aperta una campagna di adesioni e tesseramento che può essere fatta direttamente sul sito online www.oltreilsistema.it, sarà impegnata nelle prossime settimane a promuovere incontri sul tema della giustizia propedeutici ad individuare i candidati della lista Palamara – Oltre il sistema in tutti i collegi d’Italia sia al proporzionale che al maggioritario. È ovvio che qualora sulla base di convergenze programmatiche si aprisse un ragionamento sulle alleanze, rimarrebbero i candidati al proporzionale mentre per il maggioritario si dovrebbe discutere con le altre forze della coalizione.


Ritiene che il centrodestra abbia la vittoria in mano come raccontano i sondaggi o avremo sorprese?


Credo che non ci si debba basare sui pronostici. La mia intenzione è quella di proseguire nella battaglia di verità e giustizia incontrando le persone, piazza per piazza, città per città, regione per regione, promuovendo la lettura dei miei libri, perché una volta scoperchiato il vaso di Pandora di come avvengono le nomine in magistratura e di come il Sistema mieta costantemente vittime a scapito di merito e competenza privilegiando appartenenze di corrente, viene poi il momento della pars construens, della proposta. E la mia proposta è quella di mettere a disposizione l’esperienza maturata da anni sul campo per essere protagonista della riforma della giustizia, che è anche ripristino della democrazia in questo Paese. Senza una giustizia che funzioni per davvero inutile parlare di legalità e pari opportunità. Rimangono begli enunciati.


Gli incontri con la gente che la presentazione del libro l’ha portata a vivere, le hanno indicato le priorità del futuro del Paese?


Gli incontri con la gente sono stati una scuola emozionante. Ho capito che ciascuno di noi ha una esperienza da raccontare e da portare sul campo della giustizia, ciascuno è stato vittima di un concorso truccato, di una raccomandazione subita a suo danno sul luogo di lavoro, di un contenzioso col condomino finito in modo illogico. Ecco io credo che questo Paese abbia bisogno di giustizia e di speranza a partire dai giovani che non devono essere costretti ad andare all’estero per trovare lavoro, agli insegnanti che dovrebbero avere un salario adeguato a continuare ad aggiornarsi studiare ed essere competitivi a livello internazionale, ai liberi professionisti, alle imprese, alla pubblica amministrazione. Serve giustizia, lavoro e ricerca. Io credo che declinando la giustizia si possa ottenere moltissimo.


Di Federico Tassinari

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