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Luciano de Crescenzo, novant'anni tra libri, cinema, tv e filosofi greci




È stato no tra i personaggi iconici degli anni Ottanta, nato dalla fortunata trasmissione di Renzo Arbore, è Luciano de Crescenzo, che oggi compie la bella età di novant’anni.


Figlio di un modesto fabbricante di guanti, l'ingegner de Crescenzo è prima di tutto un colto umanista che ha fatto di ironia e divulgazione le sue cifre originali, in un misto di cultura dotta e popolana, che ha sempre voluto far risalire alla filosofia greca. Amico d'infanzia di Bud Spencer, con cui aveva frequentato le elementari, aveva lavorato anche nell'opificio del padre, prima di laurearsi alla Federico II e fare carriera come ingegnere.


Con il successo televisivo, l’ex ingegnere informatico e dirigente dell'IBM, decide di dedicarsi totalmente alla scrittura con il suo primo libro "Così parlo Bellavista" che alla fine degli anni Settanta vendette la considerevole cifra di seicentomila copie. A questo seguiranno altri cinquanta libri, ma l’attività poliedrica di de Crescenzo non si fermerà all’editoria scegliendo anche altre forme espressive di successo quali il cinema, sia come attore che come regista.


Luciano è nato nel capoluogo partenopeo il 18 agosto del 1928 e Napoli si prepara così a festeggiarlo con una grande baraonda forse simile proprio a quella tenuta per i trent'anni del suo film "Così parlò Bellavista" dove ha intrepretato ovviamente l’indimenticabile professor Bellavista, con la sua ironia tipicamente napoletana che ne ha fatto una figura unica di intellettuale partenopeo, tra l’epicureo ed il platonicamente corretto. Non una maschera del popolo, non un Pulcinella, ma un uomo reale che vive la propria vita risolvendo i dubbi altrui con il pensiero, sempre sorridente, di una filosofia applicata alla quotidianità.

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