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Lui e lei derubavano coetanei e minori a Genova, catturati




Rapinavano ragazzini alle fermate dell’autobus, minacciando di picchiarli se non avessero loro consegnato catenine d’oro o telefoni cellulari. I poliziotti della squadra mobile di Genova, coordinati dal dirigente Marco Calì, sono però riusciti a individuare i delinquenti grazie a una serie di testimonianze e ai video prelevati da alcune telecamere di sorveglianza. In manette due rapinatori da poco maggiorenni incensurati, subito affidati a un centro di recupero: un ragazzo e una giovane diventati l’incubo di altri minorenni, da Sampierdarena a Pegli.


Le serrate indagini hanno permesso agli inquirenti di attribuire loro due colpi eseguiti nel mese di giugno. Mentre sono al vaglio degli investigatori diversi altri episodi di violenza, avvenuti nelle ultime settimane in svariati punti della città, sempre ai danni di giovani


La prima rapina, la giovane coppia di studenti, l’ha commessa nello scorso giugno in via San Bartolomeo del Fossato, a Sampierdarena. I due rapinatori hanno preso di mira una ragazza quindicenne mentre aspettava il bus e, dopo averla pesantemente minacciata, si sono fatti consegnare il suo smartphone. Tre giorni più tardi sono tornati a colpire sul lungomare di Pegli, ancora una volta con la stessa tecnica e sempre a una fermata dell’autobus una coppia di fidanzati. Dopo aver strappato la collanina dal collo del ragazzo, alla giovane intervenuta in difesa del compagno, hanno cercato di portarle via la borsa.


La svolta nelle indagini è finalmente giunta quando una delle vittime ha riconosciuto i due rapinatori a bordo di un treno e ed è riuscita a scattare una foto quando i due sono scesi e sono usciti dalla stazione. Quini è per merito della prontezza di una testimone occasionale se si è potuti risalire ai colpevoli mediante i loro profili Facebook. Gli agenti hanno quindi incrociato le foto dei social network con le immagini prese dai video delle telecamere della stazione ferroviaria da dove i giovani erano passati consentendo così che l’altro ieri scattasse per loro il mandato d’arresto.



DPF

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