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Macron fa lo sgambetto a Fincantieri per bloccare l’operazione cantieri navali



Il progetto di un colosso italo-francese delle crociere rischia di arenarsi. L’acquisizione da parte di Fincantieri dei cantieri Stx, frutto di un accordo raggiunto dopo un lungo tira e molla, deve ora passare l’esame della Commissione europea. A chiamare in causa Bruxelles è stata la stessa Francia alla quale si è accodata la Germania che hanno chiesto alla Commissione di verificare se l’accordo può “nuocere alla concorrenza a livello europeo e mondiale".


L’intesa prevedeva che il gruppo italiano acquisisse il 50% dei cantieri francesi, con l’aggiunta di un 1% “in prestito” da parte dello Stato francese per 12 anni per consentire il controllo del gruppo industriale da parte di Fincantieri. Questo rappresenta una battuta d’arresto al progetto che avrebbe dato al gruppo italiano guidato dall'ad Giuseppe Bono un cantiere in grado di realizzare navi di grandissima taglia, superiori alle 200mila tonnellate di stazza lorda. Al momento Fincantieri mantiene il più stretto riserbo sull’ingresso a gamba tesa di Bruxelles e sul volta faccia di Parigi, in attesa che arrivi il verdetto dopo l’istruttoria. A favore della partita italiana ci sarebbe l’operazione dei Meyer Wertf, i cantieri tedeschi che hanno acquisito quelli finlandesi di Turku senza stop comunitari.


Tant’è che Bruxelles, all’indomani dell’accordo Italo-francese non aveva posto alcun problema. Ora però di fronte alle richieste di Francia e Germania non può far finta di niente. Anche perché hanno presentato un’indagine nella quale si insinua l’ipotesi che la creazione di questo colosso della cantieristica “ potrebbe nuocere in misura significativa alla concorrenza nel settore della costruzione navale, in particolare per quanto riguarda il mercato mondiale delle navi da crociera". Intanto i Chantiers de l'Atlantique sono tornati di proprietà dello Stato; una nazionalizzazione che doveva rappresentare solo uno snodo temporaneo prima di dare seguito all'accordo tra Roma e Parigi. L’iniziativa di Parigi arriva in un momento delicatissimo dei rapporti con l’Italia con il fuoco incrociato di accuse sui gilet gialli, tra l’inquilino dell’Eliseo Macron e il vicepremier Di Maio che ha appoggiato la protesta francese offrendo il supporto della piattaforma tecnologica del M5s per organizzare meglio la rete. Dura la replica di Parigi, che ha chiesto di "fare pulizia a casa propria".

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