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Manovra, iter al via Vale 37 miliardi e lo spread spinge il debito


Tra le proteste delle opposizioni la legge di bilancio arriva finalmente alla Camera dei Deputati. La manovra per il 2019 è di 37 miliardi, 11 di maggiori entrate, 4,8 di minori spese correnti e quasi altrettanto di uscite in conto capitale. Il ricorso al deficit è per quasi 22 miliardi di euro. Ma la spinta verso l'alto dei rendimenti dei titoli di stato e l'aumento del differenziale coi bund tedeschi entrano nelle tabelle del bilancio; a oggi la spesa per interessi arriva a 80 miliardi, 4,5 in più rispetto all'anno scorso. E le previsioni per il 2021 sono in crescita: 87,8 miliardi di spesa, 12,5 più di oggi.

Gli interventi previsti dalla legge di bilancio sono però per 49 miliardi, con minori entrate nel triennio per 8,2 miliardi, 6,8 e e 4 rispettivamente dal 2019 al 2021. Le spese crescono di 19,8 miliardi, con le spese correnti che triplicano rispetto a quelle in conto capitale. Il peggioramento previsto nel bilancio dello Stato è di 28 miliardi, 26,3 e 30 miliardi fino al 2021. Proprio quel peggioramento del debito pubblico che all'Europa non è andato giù nel leggere la bozza mandata a Bruxelles, che ha provocato l'invio delle lettere che preannunciano l'apertura di una procedura di infrazione per debito eccessivo e per la cui risposta il governo italiano ha tempo fino al 13 novembre prossimo. «Il governo ritiene che occorra una politica espansiva», si ripete nel testo della manovra. Che stanzia un quarto circa delle risorse per la previdenza, l'assistenza e le politiche di sostegno; salute e istruzione valgono il 21%, i servizi istituzionali e globali il 15% mentre la spesa per gli interessi del debito tocca il 12,5%.

Per i pensionamenti anticipati a quota 100 lo Stato stanzia 6,7 miliardi e 9 per il reddito di cittadinanza, ma quest'ultimo insieme al l'assegno di sostegno di 780 euro sono fuori dalla manovra, staranno in ddl collegati per essere ripescati dopo il confronto con la Commissione europea. Un centinaio di milioni a testa poi vanno al fondo per le non autosufficienze, e a quelli per le politiche sociale e per la famiglia.

Insomma, per le promesse elettorali di Lega e Movimento 5 Stelle, pensioni a quota 100 e reddito di cittadinanza, la data di avvio è ancora vaga; vengono finanziati due fondi con 9 miliardi, di cui 2,2 da programmi contro la povertà già attivi, per portare fino a 780 euro al mese i redditi più bassi e per la pensione ha chi ha 62 anni anagrafici e 38 di contributi. E c'è chi vede in questa vaghezza una mano tesa a Bruxelles. Ma per mantenere appieno le promesse sul reddito di cittadinanza e integrare le entrate di chi, ad esempio, denuncia redditi fino a 500 euro mensili occorrerebbero oltre 50 miliardi; mentre per quota 100 la sola liquidazione degli statali è di almeno 7 miliardi

La sterilizzazione dell'Iva e lo stop alle accise sui carburanti vale 12,6 miliardi in uscita, arrivano 400 milioni da giochi e sigarette, oltre 130 milioni da queste ultime per un aumento di 10 centesimi a pacchetto che però non dovrebbe arrivare in tabaccheria, lo dovrebbero pagare i produttori.

Per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego la parte riservata è di 1,1 miliardi, di cui 700 milioni vincolati per vacanza contrattuale e altro, e il resto dovrebbe tradursi in un aumento medio di 10 euro a dipendente, mentre per le assunzioni ci sono 230 milioni.

La spinta verso l'alto dei rendimenti dei titoli di stato e l'aumento del differenziale coi bund tedeschi entrano nelle tabelle del bilancio; a oggi la spesa per interessi arriva a 80 miliardi, 4,5 in più rispetto all'anno scorso. E le previsioni per il 2021 sono in crescita: 87,8 miliardi di spesa, 12,5 più di oggi.


di Paolo dal Dosso

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