Marco Rizzo è uno che le cose non le manda a dire e lo ha fatto anche davanti all'ambasciatore olandese Joost Flamand, che lo ha voluto incontrare dopo il duro post sui social, in cui il leader del Partito Comunista si è scagliato contro l'Olanda per la sua politica fiscale: "L'Olanda non è solo il paese dei coffee shop e delle mignotte in vetrina, in realtà è anche un paradiso fiscale", si legge nel post.
Rizzo dopo l’incontro ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Verità in cui spiega di aver fatto presente come “l’Olanda sulla redistribuzione delle risorse della Comunità europea dovrebbbe tacere”.
Il capo dei Comunisti ci va già duro: “L’Olanda ha coperto il suo essere paradiso fiscale con l’eufemismo dell’ottimizzazione fiscale che le ha permesso di avere dei bilanci non carichi come il nostro: questo grazie al fatto che le multinazionali hanno avuto la possibilità di spostare qui le loro sedi legali, attratte da aliquote sui redditi favorevoli e da stratagemmi che hanno abbattuto ai livelli minimi le somme che sono state versate al fisco. Ci danno delle cicale ma loro sono diventate formiche soltanto grazie a questo meccanismo”.
Da parte dell’ambasciatore è stato assicurato che da luglio le cose cambieranno in virtù di una direttiva europea del 2018 che impone maggiore trasparenza su certe operazioni, ma per Rizzo tutto ciò non basta: “Visto che per 25 anni hanno agito in questo modo, dovrebbero almeno evitare di giudicare gli altri” ha concluso il segretario comunista.
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