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Marcucci (Pd): non molliamo su Radio Radicale né sulla rai, la sinistra pronta a tornare vincente



«La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare».

È nelle parole di un illustrissimo fiorentino come Calamandrei, che Andrea Marcucci, capogruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama, trova il senso della battaglia intrapresa dall'opposizione per salvare Radio Radicale.


«È ossigeno per tutta la democrazia italiana: grazie al nostro emendamento a firma Giachetti-Sensi, ed anche al rinsavito appoggio dei deputati leghisti. siamo riuscti a prendere “una boccata d'aria” e Radio Radicale potrà continuare le trasmissioni, in attesa di partecipare ad una gara pubblica che il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà indire.

I tanti piccoli gerarchi del M5S farebbero bene ad imparare qualcosina sulle regole della democrazia parlamentare, non è mai troppo tardi, lasciassero perdere una volta per tutte le tesi del loro vate Casaleggio che la considera superata».


Senatore si tratta di un primo passo verso una soluzione positiva, ma non è nulla di definitivo, come intendete continuare?

La lotta per la libertà di informazione va avanti, con ancora maggiore convizione perchè siamo assolutamente certi di essere sulla strada giusta. L'ennesimo tentativo oscurantista del M5S, capeggiati in questo vero e proprio atto libertidica dal sottosegretario Crimi, che ha gestito tutta la vicenda in modo vergognoso,è stato per il momento respinto. Perciò rivendico orgogliosamente l'operato del Pd, seppur non totalmente risolutiva , è comunque una vittoria signficativa. Ripeto è una questione di valori democratici, di principi costituzionali sotto attacco che abbiamo il dovere di difendere.


Lei ha parlato a più riprese di “svolta autoritaria” e di “chiara volontà puntiva” da parte del Governo, nel dichiarato obiettivo di addomesticare tutto il mondo dell'informazione. Come risponde a chi reputata esagerate simili affermazioni ?

Sbaglia chi sottovaluta la gravità della situazione, come purtroppo già successo tante altre volte in questo Paese.Lo ribadisco ancora con maggiore intensità: questo è un governo che odia la libertà di informazione perchè è abituato a raccogliere il consenso con le fake news. Non credono nella rete ma semmai cercano in ogni modo di manipolarla, non hanno idea di cosa significhi il “pluralismo”, tutto si riduce ad un uso strumentale e propagandistico del sacro blog del loro padrone Grillo, della piattaformaRousseau, passando per i migliaia di profili falsi ui social.Creano l'illusione del consenso via click, ma sempre più italiani si stanno rendendo conto di questa grande menzogna nata dal web, e lo abbiamo visto con il loro crollo verticale alle europee.


E su tutto ciò che sta succedendo in Rai, qual è la posizione del Pd?

Stanno distruggendo la Tv di stato, questà è indubbiamente la più colossale delle occupazioni partitocratiche del servizio pubblico. La De Santis con ciò che dice scandalizza, ma quanto meno rende innegabile la gravità della situazione. Il servizio televisivo non può diventare la voce del regime leghista con la complicità dei cinquestelle.


Invece sul caso del doppio incarico di Foa, di cui ieri è stato nuovamente rinviato il voto in Commissione Vigilanza, Lei che sin dall'inizio non ha esitato a parlare di “broglio elettorale” come valuta la sua presidenza?

Il problema è proprio questo, purtroppo ci troviamo a discutere di Marcello Foa quando non si sarebbe mai dovuto sedere su quella poltrona. L'ho dichiarato pubblicamente e non arretro di un millimetro, riconfermo in questa sede che ho la certezza che i voti non erano sufficenti, non sono state presentate le schede, una vicenda vergognosa che dà la cifra della sua presidenza. È stata una violenta forzatura politica nell' imporre una propria pedina per fare esclusivamente gli interessi della maggioranza. Altro che l'editto bulgaro di Berlusconi! Qui siamo oltre, stanno facendo di tutto, dagli esterni con doppia raccomandazione gialloverde ai palinesti con il bollino verde leghista.

Uno spettacolo indegno a danno di tutti i cittadini che continueremo a denunciare a gran voce. Ma non mi limito alle singole persone, che comunque non hanno la benchè minima imparzialità e terzietà, sono tutto fuorchè figure di garanzia, ci tengo a far dovutamente presente che, in realtà, è in atto un piano complessivo di asservimento della fondamentale funzione del servizio pubblico. Anche su questo continueremo a contrastarli senza farci minimente intimidire.


I numeri a differenza delle parole non lasciano possibilità di interpretazione, e partendo innazitutto dagli ultimi risultati elettorali, come vede il futuro del Pd?

Alle europee abbiamo superato il M5S, un fatto che sono convinto segna l'inzio del loro inesorabile declino, ed al secondo turno delle comunali mi permetta di dare la giusta rilevanza al successo pieno ottenuto in Toscana, con la vittoria di ben 14 ballottaggi su 18.

Simili “numeri”, per utilizzare la sua espressione, sono il risultato incontestabile del lavoro fatto, e dimostrano quanto alta sia la qualità amministrativa dei nostri sindaci nelle città di questa regione. Riprendersi città simbolo come Livorno insieme alla strabiliante vittoria di Nardella a Firenze, dimostrano a tutti la naturale vocazione della Toscana ad essere il laboratorio del centrosinistra.

Salvini lascia intendere che vuole prendersi tutto, e già punta dritto alle regionali 2020.

La sua supponenza, oltre l'atteggiamento arrogante che caratterizza il suo stile comunicativo, ormai, nostro malgrado, lo conosciamo bene. Ma in Toscana, cosi come in Emilia-Romagna andrà a sbattere. La cultura politica presente in quei territori rappresenta la nostra storia ed abbiamo sufficenti anticorpi per difenderci dalla suo populismo sovranista neonazionalista.

La sinistrà c'è, è pronta a tornare ed è estremamente reattiva nella costruzione di una valida alternativa a questo nefasto governo.


Se si parla di Toscana non si può non parlare di Renzi. L'ex premier rappresenta più il passato od il presente del Pd? Le opinioni all'interno del partito sono estremamente variabili, per non dire diversificate...

È un onore avere Matteo Renzi come senatore del collegio elettorale Toscana, la sua è una presenza importantissima perchè continua a fare la differenza..E' una risorsa imprescnidibile per il partito, e dalla sua esperienza governativa, da quanto di buono è stato fatto bisogna trovare la forza per ripartire, per avere un Pd che sappia dare soluzioni concrete e risposte efficaci realizzando i provvedimenti di cui l'Italia ha veramente bisogno. Tutto il contrario del Governo Conte. Renzi, da vero leader, ha segnato il cammino e non si fermerà perchè i primi a volerlo in azione sono i nostri elettori.


di Luigi Amoroso

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