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Mario Petri: "Il Forum Economico Eurasia tende anche a ricompattare i rapporti tra Russia e Ucraina"


Mario Pietri Vice Presidente Confimpreseitalia e operatore economico fra Italia e Europa orientale, in missione a Baku per il Forum economico Eurasia, qual è l'atmosfera fra gli operatori?

“Il Forum per tutte le edizioni precedenti ha avuto luogo a Verona, sia in virtù delle sanzioni che impediscono a funzionari della Duma russa di recarsi in occidente sia per la vocazione euroasiatica del Forum l'edizione di quest'anno si svolge a Baku. La presenza degli ospiti è molto qualificata sia per i rappresentanti del mondo politico e imprenditoriale della Federazione Russa, dell'Azerbaijan, sia con interventi di ospiti indiani, sia di quelle Kazakistan, con Ministri e centri di analisi sulla Cina, in un'atmosfera elettrizzante di grande coinvolgimento.”


Dall'inizio delle ostilità fra Russia e Ucraina l'economia delle nostre imprese ha subito forti ripercussioni. L'isolamento della Russia con le sanzioni e con il blocco quasi totale delle relazioni delle relazioni sta rafforzando il blocco asiatico. L'Europa e l'Italia potrebbero fare di più?

“Ovviamente al centro dell'attenzione la situazione geopolitica, la trasformazione economica a seguito della operazione speciale in Ucraina, le sanzioni occidentali, con ovvie aperture e allargamenti economici in un mondo che appare sempre più multipolare. La multipolarità delle decisioni sul futuro del mondo è al centro delle discussioni, indicano da tutti gli interventi una equidistanza e parità di valori fra tutti i paesi che fanno parte di questo nuovo blocco di paesi alternativo a quello occidentale. Lunghe discussioni di come potrà essere la situazione, nel breve, medio e lungo periodo della situazione delle sanzioni e dei conseguenti problemi legati alle possibili trasformazioni del mondo produttivo, nessuno ha la risposta perchè sono trasformazioni che non ci si è mai trovati a fronteggiare, mai così veloci. Si vedono pochi spiragli all'orizzonte, iniziative come questo Forum sono un tentativo di diplomazia economica e culturale, in un deserto per quello che riguarda le relazioni fra l'occidente e l'eurasia, il tutto molto triste, pur esistendo una volontà da parte dei relatori di instaurare un ponte di relazioni, di comunicazione di confronto anche serrato in alcuni casi, sui temi della politica internazionale ed economica, le leadership occidentali con in testa gli Stati Uniti non vogliono accettare questa nuova realtà.”


Le cronache del Forum che diramano i media sono incentrate sulle dichiarazioni di Putin e con lo sguardo rivolto al conflitto, non c'è nulla di nuovo con cui fare progetti per un futuro migliore?

“Il Presidente Putin che non era presente al Forum di Baku ma a quello di Valdai, a Baku però erano presenti numerosi ministri della Federazione Russa, le dichiarazioni dovranno essere analizzate con molta attenzione nel prossimo futuro, sono complesse e articolate, posso dire che ci sono evidenziati sforzi per riallacciare, ci sono spiragli per nuovi rapporti economici, politici e diplomatici, c'è anche molta concretezza e serietà e le considerazioni sono intrise di pessimismo, per ritornare a prima del 2014, ci vorranno decenni, quindi il tutto è visto con realismo e con evidente pessimismo.”


Sembra ci siano spiragli di dialogo fra Cina e Usa, l'economia del dragone ha enormi interessi a occidente, il gigante cinese al Forum quanto e come sta allargando la sua influenza?

“Ci sono relazioni molto strette fra la Cina e gli Usa, sono però poco virtuose per politiche che l'amministrazione Biden e democratica in generale, come in parte quella repubblicana. La Cina è un avversario strategico degli Usa, in questo momento c'è una tregua apparente, quanto potrà durare non è possibile prevedere, c'è una rotta di collisione sempre più vicina fra Cina e Usa, Taiwan è una sorta di Ucraina del futuro e i rapporti all'interno dell'Euorasia, dello Sco, dei comitati sviluppo delle comunità asiatiche, come di quelle dei Brics, una saldatura che va oltre gli interessi economici e politici, un qualcosa di più strutturato come è emerso dai vari tavoli di confronto. La nuova struttura finanziaria del mondo, le nuove monete digitali, il nuovo mondo finanziario, rivedendo equilibri e regole, l'occidente si sta illudendo del fatto che la Cina, leggendo con attenzione i documenti del recente congresso del Partito Comunista Cinese emerge un allontanamento di coloro che erano più vicini come idee e come progettazione all'occidente. La speranza che si vada verso il mondo multipolare, un nuovo accordo fra le parti, pari dignità e pari diritti fra i popoli, evitando così la catastrofe economica e sociale, ricostruendo i rapporti fra i paesi. Vanno ringraziati gli organizzatori del Forum di Intesa Russia, del dr. Fallico, momenti come questo, organizzazioni private che cercano di ricostruire non sostituendosi ma affiancandosi alle diplomazie dei paesi, rapporti che sembrano oggi non recuperabili, il dialogo può mantenere aperte le porte del futuro.”


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