A poche ore dall’approvazione della Legge di Bilancio e dalla sua promulgazione il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel consueto discorso di fine anno torna sulle polemiche che ne hanno accompagnato l’iter con la fiducia. Mattarella ammette che ci si è trovati davanti ad una “grande compressione dell’esame parlamentare” con “mancanza di un opportuno confronto con i corpi sociali” e per questo ora è necessaria “un’attenta verifica dei contenuti del provvedimento”. Se per il Presidente della Repubblica aver scongiurato l’apertura di una procedura di infrazione dell’Unione Europea e successivamente l’esercizio provvisorio sono fattori positivi tuttavia non ha voluto far mancare una critica sul testo che ha da poche ore promulgato con la sua firma.
Mattarella si è soffermato, in particolare, sulla tassazione per il No Profit di cui si è tanto discusso nelle scorse ore e sul quale è dovuto intervenire anche il premier Giuseppe Conte assicurando che si farà marcia indietro a gennaio. «Vanno evitate tasse sulla bontà» ha detto Mattarella, «realtà del Terzo Settore, del No profit che rappresentano una rete preziosa di solidarietà, ha aggiunto il Capo dello Stato, hanno ben chiara la pari dignità di ogni persona e meritano maggiore sostegno da parte delle istituzioni, anche perché, sovente, suppliscono a lacune o a ritardi dello Stato negli interventi in aiuto dei più deboli, degli emarginati, di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di senzatetto». Il Presidente Mattarella si è anche soffermato sui gravi incidenti di Milano della scorsa domenica che hanno preceduto la partita di San Siro, Inter-Napoli, dove ha perso la vita un tifoso di 35 anni.
«Il modello di vita dell’Italia, ha detto Sergio Mattarella, non può essere – e non sarà mai – quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti travestiti da tifosi. Alimentano focolai di odio settario, di discriminazione, di teppismo. Fenomeni che i pubblici poteri e le società di calcio hanno il dovere di contrastare e debellare. Lo sport è un’altra cosa».
Ma Mattarella ha voluto parlare anche della richiesta di “sicurezza” da parte dei cittadini che spesso sfocia in episodi di intolleranza: «Non sono ammissibili zone franche dove la legge non è osservata e si ha talvolta l’impressione di istituzioni inadeguate, con cittadini che si sentono soli e indifesi». «La vera sicurezza, ha detto il presidente della Repubblica, si realizza, con efficacia, preservando e garantendo i valori positivi della convivenza. Sicurezza è anche lavoro, istruzione, più equa distribuzione delle opportunità per i giovani, attenzione per gli anziani, serenità per i pensionati dopo una vita di lavoro: tutto questo si realizza più facilmente superando i conflitti e sostenendosi l’un l’altro».
E infine il Capo dello Stato dopo aver difeso ed elogiato il lavoro svolto dall’Arma dei Carabinieri, ha criticato indirettamente quell’idea che qualcuno ha avanzato a Roma di utilizzare i soldati per tappare le buche stradali. «Rivolgo un augurio alle donne e agli uomini delle Forze armate, ha detto Mattarella, impegnate per garantire la nostra sicurezza e la pace in patria e all’estero. Svolgono un impegno che rende onore all’Italia. La loro funzione non può essere snaturata, destinandoli a compiti non compatibili con la loro elevata specializzazione».
Tra le varie reazioni politiche al discorso di fine anno di Mattarella quella del deputato Serse Soverini che ha voluto ringraziare il Capo dello Stato: «La garanzia migliore per assicurare al nostro paese prosperità e sicurezza deriva dal riconoscerci tutti, italiani e stranieri che qui vivono e lavorano, parte di una grande comunità». «Mi associo al Presidente Mattarella, ha detto Soverini, nell’esprimere vicinanza alla famiglia di Antonio Megalizzi, così come alle famiglie di tanti cittadini italiani vittime di un odio barbaro e cieco. Aggiungo a ciò la mia vicinanza a tutte i familiari delle tante vittime sul lavoro».
Lucio Malan, vice capogruppo vicario dei senatori di Forza Italia, ha sottolineato di condividere le parole di Mattarella «Nel loro richiamo al senso di comunità e di responsabilità, al rispetto degli altri e delle loro idee e all’importanza della sicurezza e del lavoro per la nostra società, quale unica fonte del benessere di tutti». «Di grande rilievo, ha detto Malan, il richiamo all’indispensabile funzione delle istituzioni, delle loro prerogative e procedure. Mi auguro che tutte le forze politiche trovino nel messaggio presidenziale uno stimolo positivo e che nessuno vi cerchi ragioni di divisione perché l’Italia ha bisogno di concordia e buona volontà».
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