Dicono che i tempi supplementari chiesti da Salvini e Di Maio abbiano fatto infuriare il Capo dello Stato. Dicono anche che i due, che qualcuno comincia già a chiamare: attenti a quei due, stiano giocando una sorta di partita doppia a chi frega chi. Sì perché la partita di Di Maio, apparentemente coperta è in realtà scopertissima: o sono io il Premier o morte. Quella di Salvini è altrettanto scoperta: giocare con l'alleato a Cinque Stelle come gioca il gatto col topo: fargli credere di condurre il gioco per far si che si schianti.
Un gioco che a Mattarella non piace e che comincia a infastidire anche il paese. Il Presidente della repubblica continua a contare i giorni trascorsi dalle urne ad oggi in chiacchiere e distintivi e c'è da credere che non permetterà che si arrivi ai calci di rigore
Odile
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