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Mes: Lega presenta mozione di sfiducia contro Gualtieri

Il gruppo della Lega ha depositato al Senato, a prima firma di Matteo Salvini, una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri. "Visto l'esito estremamente insoddisfacente dei negoziati cruciali relativi al sostegno finanziario del Paese nell'emergenza Covid 19 - si legge nel testo - visto l'articolo 94 della Costituzione e visto l'articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, il Senato esprime la propria sfiducia al ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, e lo impegna a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni". Il documento prende spunto "dall'articolo 5 della legge 234/2012" che "afferma al primo comma che 'il governo informa tempestivamente le Camere di ogni iniziativa volta alla conclusione di accordi tra gli Stati membri dell'Unione europea che prevedano l'introduzione o il rafforzamento di regole in materia finanziaria o monetaria o comunque producano conseguenze rilevanti sulla finanza pubblica', specificando al terzo comma che 'le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche nel caso di accordi conclusi al di fuori delle disposizioni del Trattato sull'Unione europea e del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea nonche' in caso di modifica di precedenti accordi'".

Il testo della mozione ripercorre, poi, quanto accaduto dallo scorso mese in poi: "Il 18 marzo 2020, a seguito dell'annuncio da parte della Bce del lancio del piano Pepp (Pandemic emergency purchase programme), fonti di stampa riportavano che a livello europeo si stava comunque pensando di fronteggiare l'emergenza con strumenti concepiti ad altri scopi, quali il Meccanismo europeo di stabilita'. Nel dibattito successivo esponenti politici di maggioranza e di opposizione evidenziavano che l'uso del Mes, nato per aiutare Paesi che avessero perso accesso al mercato, presentava diverse criticita' per il nostro Paese, fra cui quella di essere sottoposto a rigide condizioni, fra l'altro modificabili a maggioranza qualificata in seno al Consiglio europeo su proposta delle istituzioni. Il 20 marzo 2020 - e' scritto nella mozione di sfiducia - il ministro Gualtieri veniva invitato con lettera Prot. n. 105/6a a riferire la posizione del governo su queste iniziative, ai sensi del citato articolo 5 della legge 234. Il ministro si sottraeva a questo invito, limitandosi ad esprimere in sedi informali la sua personale posizione, che a margine dell'ultimo eurogruppo veniva cosi' riassunta nell'impegno di 'mettere sul tavolo i coronabond e di esser giunti ad un accordo per un Mes senza condizionalita''. Oltre a non riflettere il mandato esplicitamente espresso in numerose occasioni da esponenti di maggioranza e di opposizioni a non includere il Mes tra gli strumenti idonei alla gestione della crisi, questa posizione e' smentita dall'esito dell'eurogruppo". Nella mozione di sfiducia della Lega si legge: "Il comunicato del 9 aprile 2020 specifica infatti che i ministri partecipanti all'eurogruppo propongono l'utilizzo delle esistenti linee di credito a condizionalita' rafforzata (Eccl), per prestiti condizionati alla copertura delle sole spese sanitarie dirette o indirette, a concorrenza del 2 per cento del Prodotto interno lordo dello Stato che ne fa richiesta, e fatto impregiudicato il quadro normativo esistente una volta terminata l'emergenza. Gli altri strumenti avallati in quella sede dal ministro Gualtieri, quali il ricorso alla Banca europea degli investimenti (Bei), e il Sure (Support to mitigate the unemployment risk in an emergency), presentano anch'essi criticita' evidenziate da numerosi esponenti politici di maggioranza e opposizione, e anch'essi non sono stati sottoposti a un doveroso scrutinio parlamentare. Nelle conclusioni del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ad esito del Consiglio europeo del 23 aprile 2020 - continua il testo presentato dalla Lega - si afferma che e' stato 'approvato l'accordo sulle tre importanti reti di sicurezza per i lavoratori, le imprese e gli enti sovrani', come definito nella citata riunione dell'eurogruppo in formato inclusivo del 9 aprile 2020".

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