È trascorso circa un secolo da quando il famoso giornalista e scrittore, Ambrose Bierce, scomparve nel nulla in Messico, probabilmente ucciso durante la rivoluzione.
Oggi nel paese a Sud degli Stati Uniti, continua la persecuzione dei giornalisti ed il Messico è attualmente considerato uno dei luoghi più pericolosi al mondo per i giornalisti.
Due sono stati i cronisti uccisi, uno dei quali dato alle fiamme dopo esser stato assassinato. Ormai il numero degli operatori nel campo dell’informazione mediatica uccisi nel paese centroamericano, ha superato le cento unità dall’inizio del nuovo millennio. Dieci dei quali soltanto quest’anno e come quasi tutti sotto il sole messicano, anche questi crimini restano ancora irrisolti.
I due ultimi fatti di sangue, in ordine di tempo, sono quelli riguardanti Luis Pérez García e Ruben Pat Cauich: García è stato assassinato il 23 luglio nella delegazione di Iztapalapa a Città del Messico, secondo quanto ha dichiarato la “Federazione delle associazioni dei giornalisti del Messico”, quando alcuni criminali hanno fatto irruzione nella casa del giornalista, e dopo averlo colpito alla testa gli hanno dato fuoco. Dopo che anche la casa ha cominciato a bruciare, i vicini hanno subito allertato le autorità e si è potuto scoprire il delitto.
Certamente se vi fosse stata una protezione, una scorta, si sarebbe potuta salvare la vita di Ruben Pat Cauich, il giornalista ucciso a colpi d'arma da fuoco il 24 luglio mentre si trovava fuori dal bar Arre, nel centro della zona di Playa del Carmen, nel comune di Solidaridad.
I soccorsi cittadini, appena arrivati sul luogo del delitto, però hanno potuto solamente constatare la morte di Cauich.
Ruben Pat Cauich era il direttore responsabile di un sito di notizie online molto seguito: “Playa News Aqui y Ahora”, che aveva la sua sede proprio nella zona di Playa del Carmen, ed è stato assassinato venticinque giorni dopo il suo collaboratore José Guadalupe Chan Dzib, anch’egli ucciso brutalmente da un commando armato, il 29 giugno scorso, nella vicina città di Felipe Carrillo Puerto. Inoltre il direttore del notiziario online, a giugno, aveva subito pesanti percosse dopo essere stato rinchiuso in cella per una notte, dalla polizia locale, in quanto recentemente aveva scritto un articolo accusando gli agenti locali di collusione con una banda criminale.
DPF
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