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Migranti, Juncker risponde a Conte: «Avete ragione ma no soluzioni ad hoc»


«L'Italia invoca da tempo una cooperazione regionale sugli sbarchi», e gli avvenimenti di questo fine settimana «hanno dimostrato un senso condiviso di solidarietà da parte degli Stati membri». Così il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker in una lettera di risposta al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Rispondendo all'Italia, Juncker ha poi aggiunto che «la Commissione è pronta a svolgere pienamente la sua funzione di coordinatrice» della cellula di crisi suggerita dal premier Conte, «ma soltanto come tappa in direzione di un quadro più stabile». Il presidente della Commissione europea ha inoltre sottolineato che «l'Ue non ha competenza per determinare il luogo o porto sicuro da usare per gli sbarchi in seguito a un'operazione di ricerca e salvataggio in mare».

Una risposta che fa ben sperare e fa passare la linea Conte in Europa. L'Italia ne esce sicuramente vincitrice. Il premier aveva anticipato già questa richiesta in un'intervista, affermando che in futuro «se altri Paesi extraeuropei accetteranno di creare non hotspot, ma centri di protezione per esaminare le richieste di asilo, i veri profughi che avranno diritto di venire in Europa potremo portarli noi con corridoi umanitari, stroncando il traffico degli scafisti». 

Immediato il commento del premier Conte alla risposta del presidente Juncker attraverso un post su Facebook «Passo dopo passo stiamo realizzando quel cambiamento che, anche sul fronte della gestione dell'immigrazione, avevamo promesso», e aggiunge «Sul fronte immigrazione oggi abbiamo fatto un altro importante passo in avanti. La risposta del Presidente Juncker, che ringrazio, di fatto accoglie il principio secondo cui l'immigrazione è una sfida europea, che riguarda tutti i 28 Paesi e che quindi richiede soluzioni europee e non di un singolo Paese».

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