«Quella di domenica scorsa a Torino non è la prima contromanifestazione organizzata da una parte pilotata della diaspora moldava contro gli eventi organizzati in Italia con il sostegno del Partito Politico “Sor”. La domanda è: chi c’è dietro a tutte queste manifestazioni? L’ultima manifestazione è stata proprio domenica scorsa a Torino, dove il Centro di rappresentanza e sostegno dei moldavi di Bologna ha organizzato un evento politico culturale, con la partecipazione non solo dei rappresentanti del partito politico “Sor”, ma anche di europarlamentari e autorità italiane». «Non solo i cittadini moldavi, ma anche molti italiani sono convinti della grande distanza tra le dichiarazioni pro-europee della politica moldava Maia Sandu e le sue azioni. Domenica scorsa, a Torino, come hanno ammesso alcuni dei contromanifestanti, il politico che si dichiara più “europeista” della Repubblica di Moldova ha inviato dei provocatori per insultare un deputato europeo e i rappresentanti del partito politico “Sor”, ma anche tutti quei cittadini che condividono le visione politiche del partito “Sor” e le sue idee».
«L’incidente è accaduto a Torino, in occasione di un evento culturale e informativo organizzato dal Centro di rappresentanza e sostegno dei connazionali di Bologna, in collaborazione con il partito politico “Sor”. All’evento hanno partecipato anche autorità italiane e europarlamentari, che hanno espresso il loro sostegno per i moldavi e hanno accolto le azioni intraprese dal partito politico “Sor” per la diaspora. Durante i discorsi di saluto delle autorità italiane, alcuni contromanifestanti presenti in sala, che si erano infiltrati fingendo di essere sostenitori del partito “Sor”, hanno cercato di impedire il proseguimento dell’evento, cominciando a gridare parole offensive contro gli organizzatori dell’evento, i membri del partito e gli ospiti italiani, creando paura tra la gente presente in sala, tra cui bambini. Tuttavia, grazie alle forze dell’ordine e alla sicurezza, sono stati espulsi dal teatro ed è stato ripristinato l’ordine». «Allo stesso tempo sono da chiarire voci su Facebook e giornali moldavi sul “gesto commovente dei poliziotti che si levano i caschi per porsi dalla parte dei manifestanti”. A smentire questa bufala sono state le stesse forze dell’ordine: i poliziotti impegnati domenica in servizio di ordine pubblico si sono tolti il casco perché erano venute meno le esigenze operative che ne avevano imposto l’utilizzo; e i manifestanti avevano accettato di allontanarsi a dieci metri dal cordone di polizia. Dunque, nessun segno di solidarietà da parte dei poliziotti nei confronti dei manifestanti».
«Ricordiamo che nonostante i sostenitori di Nastase e Sandu abbiano organizzato una grande campagna di diffamazione degli eventi culturali organizzati dal Partito “Sor” e dal Centro di rappresentanza e sostegno dei connazionali di Bologna, abbiano persino minacciato coloro che intendono partecipare agli eventi organizzati con il sostegno del partito “Sor”. Nonostante le intimidazioni la sala del Teatro Alfa era piena, e i cantanti Anastasia Lazariuc e Gheorghe Topa hanno riscaldato l’atmosfera con le canzoni tradizionali moldave che hanno ricordato ai presenti la loro casa e la loro famiglia. Da ricordare che i sostenitori di Maia Sandu, che si dichiara protettrice dall’intolleranza, hanno persino attaccato gli artisti che hanno partecipato ai concerti della diaspora e hanno intimidito i presenti. Le aggressioni contro questi eventi si sono intensificate soprattutto dopo che il partito “Sor” ha avviato diverse azioni per sostenere i cittadini che lavorano all’estero. Tra i quali il progetto “Casa mea e Moldova” (Casa mia è Moldova), finalizzato a stimolare i moldavi che lavorano all’estero a tornare in patria, ma che offre anche a quei cittadini che si trovano sul territorio italiano assistenza informativa e giuridica. Tramite il progetto e con il sostegno del Partito Politico “Sor” è stato inaugurato il Centro di rappresentanza e sostegno dei connazionali a Bologna, che organizza diversi eventi informativi e culturali in diverse città italiane. Inoltre, la squadra di Ilan Sor ha elaborato un progetto legislativo per stimolare il rimpatrio dei cittadini moldavi a casa e si propone di presentarlo in parlamento dopo le elezioni del 2019. Il progetto di legge prevede un sostegno significativo, esenzioni di tasse, assicurazione, posti di lavoro e persino un'indennità per il primo periodo di trasferimento per i moldavi che decidono di tornare nel Paese definitivamente».
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