Carlo Vanzina si è spento questa mattina a Roma all'età di 67 anni dopo una lunga malattia contro la quale ha lottato negli ultimi anni con grande tenacia e lucidità. Oltre 40 anni di intensa carriera condivisa con il fratello Enrico. Insieme hanno scritto la storia della commedia all'italiana. Loro sono i pioneri di quel genere chiamato "cinepanettone". Fra i più grandi successi firmati dai fratelli Vanzina si ricordano "Eccezzziunale... veramente", "Sapore di mare", "Vacanze di Natale" e "Sotto il vestito niente". Figlio del famoso regista Steno, Carlo Vanzina nasce nella sua amata Roma il 13 marzo 1951. Un legame di sangue indissolubile con la sua città e con suo fratello Enrico, da sempre sceneggiatore dei suoi film.
Hanno lavorato sempre insieme, anche se Carlo ha avuto un percorso professionale diverso. Ha iniziato la sua carriera come aiuto regista del grande Mario Monicelli, amico di famiglia, ed era apparso neonato sul grande schermo in "Totò e le donne". La sua opera prima fu "Luna di miele in tre" nel 1976, l’ultima invece "Caccia al tesoro" con Vincenzo Salemme nel 2017, un vero tributo a Napoli, città alla quale era legatissimo anche per i tanti film diretti dal padre Steno con Totò. In totale ha diretto circa sessanta pellicole, molte delle quali di grandissimo successo come "Yuppies" e "Sapore di mare". Certo, da non dimenticare il filone di "Vacanze di Natale" con la coppia Massimo Boldi e Christian De Sica. Vanzina è stato un grande romano, ha amato molto Roma di cui ne ha raccontato le diverse sfaccettature. Nelle sue pellicole spesso l'attenzione era rivolta alla media borghesia romana, sempre più cialtrona, impersonata dai personaggi interpretati da Christian De Sica.
Carlo ha girato molti film anche a Milano, la trovava una città da cinema, ben descritta nei suoi film. Ha raccontato la Milano da bere, la Milano dei "paninari", la Milano dei giovani rampanti di successo, la Milano della moda. Aveva creato per Guido Nicheli una maschera perfetta del cumenda milanese arricchito e un po sbruffone. Erano gli anni Ottanta.
Amava girare film per il grande pubblico, raccontare la quotidianità e la semplicità, ma anche le caratteristiche di un certo tempo. Vanzina ha raccontato gli anni Ottanta e Novanta in tutti i suoi aspetti rivoluzionari. Poi quasi alla fine ha saputo raccontare anche temi molto più importanti, come la corruzione "In questo mondo di ladri". Insomma, il pubblico aveva imparato a conoscere a apprezzare lo stile dei Vanzina. Possiamo dire che con Carlo Vanzina scompare un pezzo di storia della commedia italiana.
Comments