Fatti commessi in passato o vicende nelle quali si è rimasti in qualche modo coinvolti e che sono divenute oggetto di cronaca stanno determinando conseguenze dannose che possono ledere il proprio onore o la propria reputazione. Problema che si è enormemente amplificato con l’avvento del web e la sua capacità di non dimenticare.
Ogni giorno e per gli scopi più disparati andiamo alla ricerca di informazioni sul web che riguardano persone comuni, celebrità, associazioni o aziende e non solo a livello professionale, ma anche e forse spesso nelle relazioni personali. La nostra reputazione, quindi, ad oggi passa soprattutto attraverso l’online, e in una società basata sulla connessione costante, la reputazione è un elemento imprescindibile da curare giorno dopo giorno. È il nostro biglietto da visita per tutti coloro che ricercano informazioni su di noi sul web per cui è fondamentale essere totalmente consapevoli di quello che pubblichiamo, postiamo o condividiamo sul web e pertanto, è un elemento da far crescere quotidianamente.
La reputazione online, però, è anche il frutto di tutte le conversazioni online tra i vari utenti e che esprimono un’opinione su di noi, su un prodotto o su un servizio. La disciplina della reputazione digitale si è fortemente sviluppata negli Stati Uniti e sta cominciando a diffondersi anche in Italia. Abbiamo il dovere di rendere i cittadini pienamente consapevoli che dietro alle straordinarie potenzialità della tecnologia si celano profonde implicazioni sociali, culturali ed etiche e, dobbiamo provare, tutti insieme, a veicolare i rimedi e le precauzioni da adottare per tutelare la propria immagine in rete e per evitare problemi in relazione alla propria identità digitale. Nei prossimi mesi, attraverso il nostro costante coinvolgimento, ascolto e dialogo della società civile sul territorio e sul web, apriremo un confronto con autorevoli esperti per affrontare e chiarire alcuni argomenti relativi al trattamento dei dati personali soffermandoci in particolare sul diritto di rettifica e di integrazione, sul diritto alla cancellazione dei dati, sul diritto di limitazione dei dati ed altro ancora.
di Mauro Nicastri, Presidente AIDR (Associazione Italian Digital Revolution)
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