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Nomine congelate e società nel mirino: la Lega fa piazza pulita per piazzare i suoi esterni in Rai



Era solo questione di tempo. E il tempo di reazione della Lega, particolarmente animosa, dopo il risultato delle europee, è stato davvero rapido. Segno evidente che la Rai sta particolarmente a cuore al Carroccio e al suo leader Matteo Salvini. Messo da parte il caso Fazio, finito esattamente come il Cartoccio voleva che andasse a finire, i leghisti hanno deciso di aprire un altro fronte, tanto per tenere caldo il braciere, sperando che l’amministratore delegato, Fabrizio Salini, finisca con lo scottarsi. Del resto il suo braccio di ferro, giocato senza esclusione di colpi, con il direttore di Rai Uno, Teresa De Santis, è tutt’altro che chiuso. Prova ne è il fatto che le nomine dei direttori di rete sono congelate, e chissà quando usciranno dal frigo. Nel frattempo tocca alla società di Simona Ercolani, la Stand By Me, molto cara alla sinistra e in particolar modo a Matteo Renzi, finire nel mirino dei leghisti, attenti a proteggere la Rai solo quando ne vanno di mezzo i loro interessi.


Simona Ercolani

«Premesso che le strategie di contenimento e valorizzazione delle risorse interne in Rai siano assolutamente da condividere e che diverse società esterne sono da tempo titolari di contratti di produzione la Rai», afferma il deputato della Lega Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione vigilanza Rai e primo firmatario del quesito depositato dalla Lega in Vigilanza, «vorremmo sapere quante ore di programmazione giornaliera siano affidate proprio alle società esterne con la relativa suddivisione per rete. Allo stesso tempo chiederemo alla società concessionaria l’elenco delle società di produzione tv che hanno contratti in essere con la stessa e quali e quanti contratti di produzione siano in fase di stipulazione. Infine chiediamo che la società concessionaria renda noto il numero e l'importo dei contratti con la società Stand by me, nonché quelli stipulati negli ultimi 5 anni con quest’ultima». Dunque, uno sparo nel mucchio per colpire un bersaglio preciso. A dire il vero la Lega è alquanto singolare nelle sue posizioni. A parole difende le risorse interne, nei fatti i leghisti piazzati nei posti chiave mirano ad imbarcare esterni. Far luce sulle società esterne di produzione è legittimo, ma su tutte non su una in particolare, la quale, peraltro, produce programmi di grande livello.


di Alberto Milani

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