Sono un liberale e uomo di centro-destra. Ho vissuto in mezzo mondo. A Londra, a Parigi, a Bruxelles, a Mosca, a Montecarlo, più brevemente a New York, a Nairobi, ho una casa in Africa, l'ho avuta in Spagna, l'ho avuta in Germania... E ho voglia di dire - quasi di gridare - che sono trasecolato e indignato solo dal fatto che ci sia bisogno di intavolare una discussione (pure aspra) per decretare se sia giusto o meno assegnare la fascia di capitano della nazionale a Mario Balotelli! Dovrebbe essere normale amministrazione, un fatto del genere. Senza alcuna fuorviante sovrastruttura politica, senza alcuna avventurosa e nociva speculazione, senza caricare l'eventuale scelta di chissà quali significati. Lui è nero, ghanese d'origine. Potrebbe essere bianco, giallo, rosso, verde. È italiano e ne è orgoglioso.
Ricordo un suo goal in azzurro, anni fa: uscì dal campo, corse su a perdifiato per le gradinate dello stadio e andò ad abbracciare stretta stretta la mamma (adottiva) italianissima, tutti e due in lacrime. Scena bellissima, ce l' ho ancora negli occhi. E allora? Qual'è il problema? Ma via... Non facciamoci del male inutilmente. Siamo parte del mondo, non un' "isola" da tenere in naftalina, in regime di separazione dalla realtà. Balotelli capitano non toglierebbe nulla alla sacrosanta e coerente battaglia contro l' immigrazione clandestina e senza regole, che questo governo è fermamente intenzionato a condurre. NO ALL' INVASIONE, MA NO ALLA 'SEPARAZIONE'! Per cortesia, ragioniamo. E se il signor Bargiggia, esperto pallonaro di professione, vuole riparare in Norvegia, che lo faccia! Il vento del Mare del Nord gli rinfreschera' le idee. Tornerà rinato.
di Giovanni Masotti
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