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Notre Dame, per gli esperti dell'antiterrorismo non c'è nessuna pista estremista ma l'Isis festeggia



«Nessuna pista terroristica dietro l’incendio che ieri ha semidistrutto la cattedrale di Notre Dame a Parigi. Almeno per ora». I nostri esperti antiterrorismo tendono a escludere l’ipotesi estremista dietro lo spaventoso incendio divampato nella Capitale francese intorno alle 18.30 di lunedì e spento da vigili del fuoco alle 5 di questa mattina. Ma la cautela è d’obbligo e si lasciano aperte tutte le possibili piste, in attesa che i tecnici d’Oltralpe spieghino che cosa ha davvero causato il terribile rogo che ha provocato il crollo di tetto e guglia alta 45 metri.


L’ISIS FESTEGGIA: UN COLPO AL CUORE DEI CROCIATI

L’attenzione resta alta anche dopo il commento degli integralisti islamici dell’Isis fatto circolare sul social media Twitter, su Internet, e riportato dal sito d’intelligence Site. Nel testo si festeggia «il colpo ai cuori dei leader crociati». Ma messaggi del genere non sono nuovi. Da anni manifestazioni di gioia per i drammi e le tragedie in terra d’Occidente, o addirittura fotomontaggi in cui si vedono le fiamme che circondano il Colosseo o la bandiera dell’Isis che sventola in cima al Vaticano sono espressioni propagandate dall’Isis per predire l’imminente fine del mondo occidentale e cercare di fare proselitismo.


LA PROCURA DI PARIGI INDAGA PER DANNEGGIAMENTO

La Procura di Parigi ha aperto un'indagine per danneggiamento colposo: «Niente va nella direzione di un atto volontario», ha detto il procuratore di Parigi, Rémy Heitz. Questa mattina gli interrogatori degli operai impegnati nel cantiere della cattedrale già sono cominciati. Si parla di una quindicina di addetti sotto torchio. Gli inquirenti sperano che già dalle loro deposizioni si possa arrivare a delineare lo scenario che ha causato il dramma, confermandolo con le verifiche tecniche in corso.



E SCATTA L’ALLARME PER PASQUA

In Italia l’allarme resta acceso. Per le nostre forze dell’ordine l’incendio della cattedrale di Notre Dame a Parigi è una coincidenza che nessuno si augurava. Ma Pasqua è alle porte. E questo vuol dire che il sistema di sicurezza era già pronto a scattare: a difesa dei siti d’interesse culturale a maggior affluenza di persone e turisti, delle sedi politiche e delle aree più a rischio. Quindi, la minaccia terroristica esiste sempre. Basti ricordare il gesto eclatante del 20 marzo scorso a San Donato Milanese (Milano) di cui è accusato il senegalese Ousseynou Sy, 47 anni: alla guida di un pullman con 51 bambini a bordo avrebbe minacciato: «Voglio farla finita, vanno fermate le morti nel Mediterraneo». Il 22 dello stesso mese in Abruzzo, Torino, Milano e nella provincia di Ascoli Piceno: scoperta una rete di finanziamento del terrorismo jihadista che agiva attraverso società attive nel settore dell'edilizia e della rivendita di tappeti. E poi i falsi allarmi. Il 21 marzo per bomba nel Duomo di Milano. E il 28: quindici persone prese in ostaggio nel cortile da un giovane ghanese che pretendeva denaro per liberarli. Si sospettava la matrice terroristica poi però è sfumata.


di Fabio Di Chio

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